Scontri di Catania: i commenti dello sport e della politica

sabato  3 febbraio 2007

Scontri di Catania

Maurizio Zamparini, presidente rosanero, esprime cordoglio per i familiari dell'agente e reclama giustizia da parte di FIGC e istituzioni.

L'allenatore del Palermo, Francesco Guidolin, testimonia rammarico («è una cosa che offende tutto lo sport», ha dichiarato) e un comportamento da subito scorretto della tifoseria etnea, con lanci di razzi sugli spalti e accoglienza con uova e arance all'indirizzo del pullman della società ospite.

L'Amministratore delegato del Catania, Lo Monaco, ha mostrato intenzione di abbandonare il mondo del calcio.

«Credo che di fronte a questi fatti, a cose così inaudite il calcio dovrebbe fermarsi un anno per vedere se si può cambiare una cultura», ha dichiarato Sergio Campana, Presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, che ha proseguito: «Il calcio dovrebbe fermarsi un anno per riflettere su tutti i mali che mostra. Attorno al nostro calcio c'è una cultura sbagliata che va rivoluzionata. Ci vuole pazienza, forse ci vuole un cambio di generazione».

Cordoglio e rabbia unanimi da parte anche di tutto il mondo politico: «Condivido la scelta della Figc in segno di lutto e come monito contro la degenerazione del mondo dello sport, e non solo, che si deve fermare a riflettere», ha dichiarato il premier Romano Prodi. Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è detto colpito e addolorato per gli scontri avvenuti a Catania e per la morte del sottufficiale di polizia, «vittima della cieca violenza scatenatasi nel campo sportivo in cui prestava servizio». «Alla ferma condanna per la recrudescenza drammatica di atti di violenza - ha proseguito il Capo dello Stato -, in occasione di competizioni calcistiche devono accompagnarsi scelte e comportamenti coerenti da parte di tutte le autorità responsabili».

«È assolutamente inaudito quel che è accaduto a Catania. Un poliziotto morto e tanti feriti al termine del derby. La follia calcistica e una maledetta bomba carta hanno messo fine alla vita di un rappresentante delle forze dell'ordine, l'ispettore capo Filippo Raciti, alla cui famiglia va il cordoglio mio personale e di tutto il governo siciliano», ha detto il presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro.

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