Calcio, Serie A: scontri dopo Catania-Palermo, morto un poliziotto

venerdì  2 febbraio 2007

Scontri di Catania

Gravissimo episodio di violenza avvenuto al termine del derby siciliano di Serie A tra Catania e Palermo, terminato 1 a 2 a favore degli ospiti, valido come anticipo (per permettere quelli che dovevano essere i festeggiamenti di Sant'Agata, patrona della Città) della 3a giornata di ritorno della stagione 2006-07.

L'ispettore capo della Polizia di Stato, Filippo Raciti

La partita, infatti, è stata sospesa per circa mezz'ora per lancio di fumogeni e oggetti tra le due tifoserie al 13' del secondo tempo. A sedare gli animi è intervenuta la polizia. Una bomba carta, lanciata dalla curva nord riservata ai supporter del Catania verso l'esterno dello stadio, però, è entrata all'interno di un automezzo della polizia dove viaggiava il 38enne Filippo Raciti, ispettore capo del X reparto della Squadra Mobile della Questura catanese: la bomba gli è scoppiata vicino al volto, causandogli ferite che, insieme alle esalazioni dell'ordigno, sarebbero risultate fatali. Vani sono stati i soccorsi ed il ricovero immediato all'Ospedale "Garibaldi": l'uomo è morto dopo tre quarti d'ora di agonia, per arresto cardiaco. Lascia moglie e due figli.

Un altro poliziotto sarebbe ricoverato all'ospedale Garibaldi in gravi condizioni, anche se non sarebbe in pericolo di vita.

I tafferugli sono stati provocati dal tardivo arrivo dei tifosi palermitani, che hanno pressato i blocchi cercando di entrare al "Massimino", incontrando la resistenza della polizia e l'opposizione dei tifosi rossazzurri.

Un centinaio i feriti, alcuni sotto stretta osservazione, divisi tra gli ospedali "Garibaldi", "Cannizzaro" e "Vittorio Emanuele": nessuno è in pericolo di vita, secondo fonti mediche.

Circa venti ultras del Catania sono stati portati in Questura per accertamenti: nove di questi sono stati arrestati, quattro di loro sono minorenni.

Fonti