È la tredicesima tappa del Giro 2011, una delle frazioni più attese e quella che apre il trittico alpino del fine settimana. Si sale sul Großglockner, la montagna più alta d'Austria, già visitata dal Giro nel 1971 con il successo del già campione olimpico Pierfranco Vianelli. Dopo l'arrivo a Ravenna, la carovana si trasferisce in Friuli-Venezia Giulia, più precisamente a Spilimbergo, comune da cui la frazione odierna prende il via. Si va subito verso l'Austria, affrontando le Alpi Carniche: sono quattro i Gran Premi della Montagna, il Passo di Monte Croce Carnico (seconda categoria) con relativo sconfinamento, il Gailbersgattel (terza), l'Iselsbergass (seconda) e infine il Kasereck, prima categoria, ai meno 7 dall'arrivo. E dopo l'ultimo GPM, ancora quattro chilometri di salita, poi falsopiano e leggera discesa negli ultimi 500 metri per giungere ai 2137 m s.l.m. del traguardo.
Tra ieri e oggi hanno abbandonato la corsa numerosi velocisti, compresi Francisco Ventoso, Danilo Hondo, Manuel Belletti, la maglia rossa Alessandro Petacchi – di conseguenza oggi veste di rosso Roberto Ferrari, anche se il primato della graduatoria a punti è di Contador – e i primi due della tappa di ieri, Mark Cavendish e il giovane Davide Appollonio. 180 gli atleti al via, e subito è cominciata la bagarre per portare via la fuga. Nulla di concreto, nonostante i numerosi tentativi, fino al chilometro 41, quando è riuscito a staccarsi un gruppo di sedici corridori: a formare il drappello il colombiano José Cayetano Sarmiento, gli italiani Rinaldo Nocentini, Alessandro Spezialetti e Andrea Noè, gli spagnoli Ángel Vicioso (vincitore quest'anno a Rapallo), Rafael Valls, Alberto Losada e Pablo Lastras, lo statunitense Craig Lewis, il bielorusso Branislaŭ Samojlaŭ, il croato Robert Kiserlovski, il belga Kristof Vandewalle, gli olandesi Pieter Weening (primo a Orvieto e in rosa per quattro giorni) e Johnny Hoogerland, il norvegese Lars Petter Nordhaug e l'australiano Cameron Meyer.
Dopo un'ottantina di chilometri di gara, sul Passo di Monte Croce Carnico, i sedici hanno raggiunto il vantaggio massimo, poco più di 5 minuti; sul primo GPM e sul Gailbergsattel è passato per primo Samojlaŭ. Ai meno 48 dal plotone dei battistrada è uscito tutto solo Robert Kiserlovski, decimo l'anno scorso al Giro: ex Liquigas, da quest'anno all'Astana, il croato ha preso un minuto sugli altri fuggitivi nell'arco di circa 20 chilometri, transitando per primo sull'Iselsbergass. È iniziata la salita del Großglockner, e in un chilometro scarso uno dei 15 inseguitori, Sarmiento, ha raggiunto e staccato Kiserlovski; poi sul colombiano si è portato l'ex maglia rosa Pieter Weening. Intanto il gruppo tirato da Mikel Nieve riprendeva via via tutti i fuggitivi.
Ai meno 10 il terzetto formato da José Rujano, Michele Scarponi e Igor Antón ha sorpassato Weening e l'ultimo "superstite", Sarmiento. Il plotoncino degli altri favoriti si è riportato su di loro, poi i tre ci hanno riprovato, e questa volta Contador si è accodato insieme a Nibali, Men'šov, Arroyo e Kreuziger. Sul tratto più duro, pendenze al 12/13% (8,4 chilometri all'arrivo) è allora ripartito all'attacco lo spagnolo in rosa: Scarponi ha provato a resistere, ma si è staccato, agganciato è rimasto invece Rujano. Sul Kasereck Contador e il venezuelano dell'Androni Giocattoli hanno scollinato con 42" sugli inseguitori, e hanno quindi tirato a turno, con cambi regolari, incrementando pian piano il margine sugli altri big. Negli ultimi chilometri hanno tentato il tardivo rientro Igor Antón e due uomini dell'AG2R La Mondiale, John Gadret e Hubert Dupont, ma i tre hanno gudagnato solo una manciata di secondi su Nibali, Kreuziger e compagnia.
Davanti intanto la coppia di testa tagliava trionfalmente il traguardo: primo un gran Rujano, di nuovo vincente al Giro sei anni dopo il trionfo del Sestriere nel 2005, secondo un più che soddisfatto Contador. Il leader della Saxo Bank-Sungard allunga nella generale: ora ha 3'09" su Nibali, 3'16" su Scarponi – i due hanno dimostrato ancora di non riuscire a tenere la ruota di Contador – 3'25" su Arroyo e 3'29" sulla maglia bianca Kreuziger. E domani la tappa dello Zoncolan, attesissima, forse la più spettacolare, con l'inedita salita del Crostis.
SALTA IL CROSTIS – In serata è stata ufficializzata la modifica del percorso della tappa di domani. Il presidente di giuria, il belga Thierry Diederen, ha confermato l'eliminazione della salita e della discesa dell'inedito Monte Crostis. Questo il comunicato: «Benché l'organizzatore abbia preso tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei corridori, in seguito alle varie lamentele dei Direttori Sportivi conseguenti all'impossibilità di garantire una gestione sportiva ottimale nel finale della tappa (non avendo le ammiraglie la possibilità di circolare normalmente in corsa per 37,2 km) [...] il Collegio dei Commissari prende la decisione di non autorizzare lo svolgimento della tappa nella sua interezza così come definita nella Guida Tecnica del Giro. La salita di Monte Crostis e la conseguente discesa vengono eliminate dal percorso [...]».
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