Ponte sullo stretto di Messina nel mirino della mafia

4 novembre 2005

Foto satellitare dello stretto di Messina.

La Direzione investigativa antimafia nella relazione semestrale al Parlamento denuncia che «Cosa nostra tende a rafforzare la propria maglia invasiva con interventi volti a tentare di interferire anche sulla realizzazione di grandi opere d'interesse strategico nazionale, quale, ad esempio, il ponte sullo Stretto di Messina». Per questo la DIA è impegnata «a rendere ancora più incisiva la rete dei controlli di natura preventiva sulle cosiddette Grandi opere».

«Le difficoltà nel ricomporre integralmente i contrasti interni non sono d'impedimento al prosieguo dell'opera di contaminazione dell'ambiente economico ed imprenditoriale da parte di Cosa nostra». Infatti l'infiltrazione nel sistema degli appalti pubblici «rappresentano un momento di grande interesse per le cosche attive in Sicilia e in altre zone del Paese». Le ingenti risorse in gioco, circa 4,6 miliardi di euro, spingono la mafia «ad affidare ruoli di responsabilità a uomini d'onore dotati di cultura multidisciplinare, professionisti preparati e competenti».

Attualmente il progetto è oggetto di due inchieste della magistratura: una riguarda l'impatto ambientale sul territorio, materia sulla quale l'Unione Europea si è già espressa avviando una procedura di infrazione lo scorso 25 ottobre, per non avere fornito adeguate informazioni dato che lo studio presentato dal Governo «non è stato fatto correttamente».

L'altra inchiesta si occupa dell'intercettazione telefonica tra l'economista Carlo Pelanda e Paolo Savona, all'epoca presidente di Impregilo, in cui si annunciava la vittoria proprio dell'Impregilo, cosa che è avvenuta e che un bookmaker siciliano, esperto in scommesse sulle gare d'appalto, dava per favorita già da tempo.

È da ricordare che una volta firmato il contratto, nel caso che il progetto si arenasse per problemi economici o giudiziari, lo Stato dovrebbe pagare una penale del 10% pari a 460 milioni di euro, una cifra impressionante.

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