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A te ( Giacomo Rizzo, il 29 gennaio 2004 )

A te che pensi di cambiare il mondo
e non hai capito che il mondo cambia te
A te che guardi fisso un cubo di plastica
aspettando che ti dica chi è vero e chi mente

A te dico di svegliarti...

A te che pensi che gli altri vogliano far fatica per far piacere a te
e non ti chiedi chi possa essere tanto stupido
A te che non capisci di essere solo un burattino
nelle mani di gente senza scrupoli

A te dico di svegliarti...

A te, pecora grigia tra le pecore grigie
che continui a pascolare in un prato non tuo
A te, uno dei tanti automi che la nostra società sforna
la stessa faccia di miliardi di automi come te

A te, dico di svegliarti...

ma forse anche stamattina la sveglia è rotta, e la sento solo io
forse anche stamattina non ti sveglierai, incoscente
forse anche stamattina lotterai per possedere un telecomando
invece che per possedere la tua vita...

Io sono sveglio. Continuate a dormire...

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