Oriana Fallaci: le celebrazioni ad un anno dalla scomparsa

sabato 15 settembre 2007

Esattamente un anno fa, il 15 settembre 2006, moriva a Firenze, la città che le aveva dato i natali, la giornalista italiana Oriana Fallaci, prima donna sul fronte di guerra, scrittrice acclamata e contestata da tutto il mondo. Ad un anno dalla morte sono molte le iniziative proposte dalle varie città italiane per ricordare il patrimonio culturale lasciato da questa figura.

A Milano si tiene la mostra «Oriana Fallaci. Intervista con la Storia», curata da Edoardo Perazzi, nipote della scrittrice, dal giornalista del Corriere della Sera Alessandro Cannavò e da Alessandro Nicosia.

L'iniziativa, che si svolge a Palazzo Litta, riaperto al pubblico per l'occasione come sede museale, è promossa dal Ministero dei Beni Culturali in collaborazione con RCS MediaGroup e ha il patrocinio del presidente della Repubblica.

La mostra resterà a Palazzo Litta fino al 18 novembre per poi spostarsi a Roma dove sarà inaugurata al Vittoriano il 14 dicembre.

Contemporaneamente alla mostra è uscito nelle librerie un libro di fotografie della Fallaci che include anche una biografia, una serie di testimonianze di chi l'ha conosciuta e di stralci delle sue interviste più famose.

Atti vandalici nel giardino "Oriana Fallaci"

La mattina del 14 settembre è stata trovata imbrattata da ignoti la targa posta all'ingresso del giardino a lei intitolato a Milano. Sulla targa sono state scritte a pennarello frasi come «Infame meno male che sei crepata» e «meglio morta (stronza)». Sugli autori del gesto sta indagando la DIGOS.

Note biografiche

Nata a Firenze nel 1929, fu subito coinvolta dal padre alla lotta antifascista come sfaffetta partigiana di Giustizia e Libertà, che le valse un riconoscimento da parte dell'esercito alla tenera età di 14 anni. Due anni dopo diventò giornalista, ed inviata per l'Europeo; negli anni '60 visitò molte volte il Vietnam, paese martoriato dalla guerra iniziata dagli statunitensi, esperienza questa che le permise di scrivere molto, criticando aspramente le atrocità commesse da entrambi le parti.

Negli anni a seguire, la Fallaci divenne la compagna del leader della resistenza greca e poeta Alekos Panagulis, con il quale diede il via alle ipotesi di coinvolgimento politico sull'assassinio di Pier Paolo Pasolini. A Panagulis, morto in circostanze poco chiare, dedicò il libro Un uomo.

Negli anni novanta si ritirò a "in esilio" a New York per scrivere un lungo romanzo sulla storia della sua famiglia. Nello stesso periodo combatte con l'insorgere di un tumore che la scrittrice definiva l'Alieno.

All'indomani degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 si inserisce nel dibattito sull'accaduto con il libro La rabbia e l'orgoglio, dove si scaglia contro l'islamismo e contro quella che lei ritiene la crisi dell'Occidente.

Da sempre dichiaratasi atea-cristiana, non nascose la sua ammirazione per Joseph Ratzinger, che la ricevette in udienza privata nel 2005, schierandosi inoltre in ferma opposizione contro l'aborto, l'eutanasia ed i matrimoni tra omosessuali.

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