Si è spenta Oriana Fallaci

venerdì 15 settembre 2006

Il 15 settembre 2006, alle ore 1.05 CEST, si è spenta la nota giornalista e scrittrice fiorentina Oriana Fallaci, all'età di 77 anni. Dai primi anni Novanta combatteva contro un male incurabile. Dieci giorni fa è stata trasferita da New York, sua residenza ormai da tempo, a Firenze, sua città natale, e ricoverata nella clinica "Santa Chiara" nel centro della città, dato l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. La Fallaci ha chiesto di esser alloggiata in una camera con vista sulla cupola di Santa Maria del Fiore. Secondo indiscrezioni avrebbe detto: «Quello che posso vedere di Firenze lo vedrò ora con gli occhi, il resto lo vedrò con il cuore».

La giornalista e scrittrice è stata assistita dalla sorella Paola, dal nipote Edoardo e da un medico di fiducia. Pochi intimi, oltre alla ristretta cerchia dei parenti, erano a conoscenza del ricovero, del progressivo peggioramento delle sue condizioni di salute e del suo rientro in Italia dagli Stati Uniti dove la Fallaci risiedeva stabilmente. Tra le disposizioni da lei impartite, anche quella di togliere il nominativo dalla cartella clinica. A far visita alla scrittrice è andato mons. Rino Fisichella, amico della Fallaci che le è stato vicino fino alla fine.

Per volere della Fallaci non verrà allestita alcuna camera ardente e le esequie saranno celebrate in forma strettamente privata: non si sarà alcuna celebrazione funebre ma solo la tumulazione nel cimitero degli Allori, alle porte di Firenze, accanto al ceppo che ricorda il compagno della giornalista, Alekos Panagulis.

Numerose personalità hanno commentato la morte della giornalista fiorentina:

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano scrive: «Scompare con Oriana Fallaci una giornalista di fama mondiale, autrice di grandi successi editoriali, appassionata protagonista di vivaci battaglie culturali, ammirevole nella strenua lotta contro il male che l'aveva colpita».

Il Presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti: «Nell'apprendere la notizia della scomparsa di Oriana Fallaci, illustre personalità della letteratura e del giornalismo italiano e protagonista del dibattito culturale sui temi del mondo contemporaneo, esprimo a Voi tutti i sentimenti del profondo cordoglio mio personale e di tutta la Camera dei deputati».

Il sindaco di Roma Walter Veltroni: «Con Oriana Fallaci se ne va una giornalista coraggiosa, una scrittrice libera. Le sue interviste e i suoi reportage hanno aiutato generazioni di italiani a comprendere i fatti del mondo, a conoscerne le storie. Le pagine dei suoi libri sono quelle di una scrittrice di livello internazionale, che nel corso della sua vita non ha mai avuto timore di prendere posizione, di esprimere le proprie idee, di scegliere con chiarezza e con nettezza da che parte stare. L'Italia perde, con lei, la voce forte di una donna impegnata, di un'intellettuale indipendente».

L'ex premier Silvio Berlusconi: «Con Oriana Fallaci scompare una donna straordinaria, oltre che una grande giornalista, che non ha mai rinunciato alla sua libertà di pensiero, anche quando le sue parole rischiavano di apparire scomode o addirittura temerarie».

Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, in una nota: «Piango la morte di un simbolo della cultura, dell'onestà intellettuale e della libertà. Piango chi, nonostante la propria malattia, ha previsto e denunciato i rischi del diffondersi del fondamentalismo islamico in mezzo a un mare di omertà e silenzio vigliacco. Oriana Fallaci ha dato lezioni al mondo e le ha date anche ai Capi di Stato dimostrando la tempra di una donna indomita: ma resta il rammarico che chi avrebbe potuto nominarla senatore a vita, per ben altri meriti rispetto ad altri nominati, non lo abbia fatto e di aver privato quindi il Senato della possibilità della sua presenza a Palazzo Madama, anche se per un breve tempo...».

Daniela Santanchè, responsabile delle donne di Alleanza Nazionale: «Le lacrime di coccodrillo per la morte della Fallaci non possono far dimenticare il silenzio assordante con il quale Ciampi e Napolitano hanno fatto cadere la richiesta di migliaia e migliaia di italiani di nominare Oriana Fallaci senatore a vita. I Presidenti della Repubblica Ciampi e Napolitano, uomini della Resistenza, non hanno avuto il coraggio di premiare una donna le cui idee sono state dibattute in tutto il mondo e sono guardate con grande attenzione dalle giovani generazioni in quei paesi dove il fondamentalismo islamico fa strage di libertà, di vite e di coscienze».

Pier Ferdinando Casini, presidente dell'UDC: «Oriana Fallaci è stata la più grande giornalista italiana dell'ultimo secolo. Una donna straordinaria, una scomoda testimone dell'Occidente e dei suoi valori, uno spirito critico implacabile di fronte alle nostre troppe timidezze e pavidità. I suoi scritti dovranno ancora per lungo tempo essere motivo di riflessione per tutti noi».

Il presidente del Consiglio regionale toscano, Riccardo Nencini: «Oriana Fallaci ci ha lasciato. Non sarà facile dimenticare, per me, ma credo per tutti i fiorentini e i toscani, la donna dura, combattiva e contrastata, che amava la sua Firenze di un amore sconfinato". Voleva morire a Firenze, come lei stessa, nella sua ultima uscita pubblica, nel febbraio scorso, a New York, mi aveva confidato. Così è stato».

Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera che pubblicò l'articolo "La rabbia e l'orgoglio", oggi alla guida del Sole 24 Ore: «È morta una grande italiana... che ha condotto una vita piena di passione, piena di amore, ... che ha scosso i nostri sentimenti con i suoi libri. Si può essere d'accordo o non d'accordo con Oriana Fallaci, ma non si può non dire che era una grande scrittrice... e una donna coraggiosa».

Adel Smith, presidente dell'Unione dei musulmani d'Italia, che aveva denunciato la Fallaci per vilipendio alla religione musulmana e diffamazione (Oriana Fallaci sarebbe stata processata per questo a Bergamo a dicembre): «Mi dispiace, non gioisco mai della morte né dei nemici, né degli amici. Mi dispiace che sia morta prima di redimersi. Ovviamente non cambio opinione su quello che è stata in vita. Era una persona che mentiva, incitava all'odio consapevolmente. Se fosse ancora in vita le direi di abbracciare la fede musulmana».

Dario Fo, Nobel per la Letteratura: «Davanti alla morte è sempre un dispiacere, ma sul piano delle idee e del modo di concepire la politica resta un profondo disaccordo. Ho sempre dichiarato ciò che pensavo di lei e del suo lavoro: ho sempre detto che aveva posizioni aggressive, antistoriche. Da una parte c'era chi la sosteneva nella sua battaglia, assumendo posizioni che rasentavano il razzismo e lasciandosi guidare da un astioso preconcetto, dall'altra chi, come me, difendevano la storia e la civiltà dell'Islam, una realtà che va capita e non ignorata».

Fonte

 
Wikipedia

Wikipedia ha una voce su Oriana Fallaci.

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