Kenya: continuano le violenze, 64 le vittime
lunedì 28 gennaio 2008
- Kenya: il paese sull'orlo della guerra civile, oltre 300 i morti, 2 gennaio 2008
- Kenya: si intravedono i primi spiragli di dialogo, 3 gennaio 2008
- Kenya: continuano le violenze, 64 le vittime, 28 gennaio 2008
- Kenya: Odinga invoca nuove elezioni, 28 gennaio 2008
- Ancora violenze in Kenya: almeno 13 morti, 4 marzo 2008
Continua a precipitare la situazione in Kenya. Questa volta il teatro degli episodi violenti è stata la città di Nakuro: per il momento si contano 64 morti, ma il numero probabilmente salirà. Si tratta per lo più di civili, alcuni uccisi nei modi più crudi ed efferati (si parla di persone lapidate o arse vive).
A questo si aggiungono le 30 vittime ritrovate nella vicina cittadina di Naivasha. Includendo gli oltre 90 corpi ritrovati in questi giorni, il bilancio sale a circa 900 morti coadiuvati da una cifra superiore a 250.000 sfollati. Numerosi anche i danni a cose od edifici.
Facendo un passo indietro, l'evento scatenante le battaglie è stata la contestata rielezione del presidente uscente Mwai Kibaki ai danni dell'oppositore Raila Odinga. La rivalità fra i sostenitori dell'uno o l'altro uomo politico è accentuata dalla appartenenza etnica dei due: il primo, Kibaki, fa parte dell'etnia Kikuyo, l'altro, Odinga, di quella Lwo, rispettivamente la prima e la seconda per diffusione nello stato africano. La contestazione di brogli ha infiammato gli animi dei Lwo, che hanno organizzato una manifestazione di protesta la quale è stata soffocata dalla Polizia.
Da qui ha preso inizio la terribile guerra civile che sta gettando nel baratro il Kenya.
Fonti
- Luciano Causa «Kenya: violenze a Nakuru, 64 corpi in obitorio.» – ANSA, 28 gennaio 2008.