Italia, scandalo calcio: Lippi tre ore e mezza in Procura

19 maggio 2006


Per tre ore e mezza il commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, Marcello Lippi, è stato sentito dai pubblici ministeri di Roma Luca Palamara e Maria Cristina Palaia quale persona informata sui fatti, con riferimento allo scandalo che sta colpendo in queste settimane il mondo del calcio. «È andato tutto bene»: con queste parole l'allenatore si è congedato dai numerosi giornalisti che lo attendevano all'esterno della Procura.

Ancorché il verbale dell'interrogatorio sia stato secretato, secondo alcune fonti Lippi avrebbe dimostrato massima collaborazione ai magistrati. Il figlio di Lippi, Davide, è procuratore di alcuni sportivi. Nei giorni scorsi, inoltre, erano trapelate indiscrezioni circa possibili pressioni da parte dell'ex dg della Juvenuts, Luciano Moggi, per favorire o sconsigliare convocazioni in azzurro per giocatori facenti riferimento alla Gea.

Il generale Pappa si è dimesso dall'ufficio indagini

Il generale della Guardia di Finanza, Italo Pappa, si è dimesso da capo dell'ufficio indagini della Federcalcio, funzione che di fatto era stata inglobata nelle competenze del neo commissario straordinario della Figc, Guido Rossi: «In considerazione dei vincoli di urgenza, i rapporti con le Autorità giudiziarie e i relativi problemi rimangono di competenza esclusiva ad interim del Commissario Straordinario», aveva infatti affermato il presidente del Coni, Gianni Petrucci, in un comunicato.

Anche Zeman in Procura, a Napoli

Durante il colloquio con Lippi, Zdenek Zeman è giunto presso la Procura di Napoli dove deve essere ascoltato come persona informata sui fatti.

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