Il presidente croato attacca Napolitano: "Revisionista"
lunedì 12 febbraio 2007
Il presidente della Croazia, Stjepan Mesić, ha resto noto in un comunicato stampa la propria costernazione per le parole pronunciate dal presidente della repubblica italiana, Giorgio Napolitano, in riferimento alla giornata del ricordo delle foibe. Il presidente croato afferma che nel discorso di Napolitano si intravedono chiaramente segni di razzismo, revisionismo storico e revanscismo politico.
Il presidente Mesić ha dichiarato inoltre che la Croazia è contraria ad ogni tentativo di rimettere in discussione il trattato di pace del 1947 e il Trattato di Osimo. Il comunicato afferma anche che il presidente croato è «a favore di una visione più ampia del contesto storico» e «contrario a tacere i fatti e trasformare i perdenti storici in vincitori».
Il ministro degli esteri italiano, Massimo D'Alema, ha risposto così al commento di Mesić: «Le parole del presidente croato sono immotivate, stupiscono e addolorano» e ancora «le parole di Napolitano vanno innanzitutto nel senso del riconoscimento della verità storica che è il fondamento per ogni processo ulteriore di avanzamento e riconciliazione». Alla diatriba diplomatica seguirà un incontro previsto per il 14 febbraio 2007 presso la Farnesina tra lo stesso D'Alema e l'ambasciatore croato.
Il presidente Napolitano ha fatto sapere di aver apprezzato le parole di Massimo D'Alema.
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Fonti
- «Foibe: presidente croato attacca Napolitano» – Corriere della Sera, 12 febbraio 2007.