Elezioni regionali in Abruzzo: vince Chiodi (PdL). Crolla il PD, bene l'IdV

martedì 16 dicembre 2008

È Giovanni Chiodi, esponente del PdL (centro-destra) il nuovo presidente della Regione Abruzzo. Ha battuto gli altri 5 candidati alla presidenza, e in particolare il diretto concorrente, Carlo Costantini dell'Italia dei Valori, che rappresentava i partiti del centro-sinistra, PD incluso.

Nella tabella che segue, i risultati definitivi (1625 sezioni su 1625):

Immagine Candidato Partito Coalizione Città natale Voto popolare Percentuale
Carlo Costantini Italia dei Valori
  • Pd 19,61%
  • Idv 15,03%
  • Rifondazione Comunista 2,84%
  • La Sinistra 2,22%
  • Partito socialista 1,73%
  • Democratici per l'Abruzzo 1,38%
  • Comunisti italiani 1,83%
Pescara 258.199 42,67
Gianni Chiodi PdL
  • PdL 35,18%
  • Liberalsocialisti 1,42%
  • Mpa 3,32%
  • Rialzati Abruzzo 7,41%
Teramo 295.731 48,81
Rodolfo De Laurentis Unione di Centro Unione di Centro Collelongo (AQ) 32.604 5,38
Teodoro Buontempo La Destra La Destra Carunchio (CH) 11.514 1,90

Affluenza

Affluenza Percentuale
Dato definitivo (ore 15:00, 15/12/2008) 52,98%

Analisi del voto

Affluenza

Tutti i leader commentano con preoccupazione la scarsissima percentuale di votanti: l'ex presidente del Senato della Repubblica, Franco Marini, dichiara: «Quest'astensione così larga è un problema politico per tutti, sia per chi vince che per chi perde». Il segretario dei democratici, Walter Veltroni, dice: «Prima dei dati elettorali sono i dati dell'astensionismo a essere impressionanti. C'è stato il 30 per cento in meno di votanti rispetto alle politiche. Vuol dire che c'è malessere, stanchezza e critica anche nei nostri confronti».

Secondo Pier Ferdinando Casini, «Se il bipartitismo che si vuole costruire in Italia fosse una cosa che soddisfa gli elettori non ci sarebbe più della metà dei cittadini abruzzesi che non si sono recati alle urne. Questo è un campanello d'allarme molto pericoloso». Per l'ex premier Massimo d'Alema, «Evidentemente riflette anche la specifica vicenda abruzzese, che sicuramente ha determinato un distacco tra i cittadini e le istituzioni, ma è anche un segnale di carattere più generale: se non vota la metà dei cittadini è un problema che riguarda tutti i partiti».

Risultati

Per il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, le cui parole vengono riferite da alcuni esponenti del PdL abruzzese, il partito di Veltroni avrebbe perso la battaglia elettorale «per essersi troppo schiacciato su Di Pietro». Il Cavaliere ha giudicato «preoccupante» l'alta percentuale di voti al leader dell'Italia dei Valori, ma ha anche lodato la «vittoria del buongoverno» del partito di centro-destra.

Interviene anche Italo Bocchino (PdL) che dichiara: «I dati elettorali dell'Abruzzo provano da un lato la bontà dell'azione governativa di questi primi mesi di legislatura e dall'altro la tendenza suicida del Partito democratico, che avendo consegnato la guida e la linea dell'opposizione a Di Pietro rischia di crollare irrimediabilmente nei consensi. C'è da augurarsi che Veltroni comprenda adesso che l'Italia ha bisogno di un'opposizione costruttiva e dialogante, pronta a lavorare assieme per riformare profondamente il paese».

Tesse le lodi del partito, ma non si dichiara "responsabile" della sconfitta Antonio Di Pietro, che riferisce: «L'IdV ha quintuplicato i suoi voti in Abruzzo. Ha vinto l'astensionismo ma chi resta veramente sconfitto è la politica che in tutta Italia e specialmente in quella regione sta dimostrando la propria incapacità nella lotta alla casta e ai suoi privilegi»

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Fonti