Ciclismo: colpo di Johan Vansummeren, la Parigi-Roubaix 2011 è sua
domenica 10 aprile 2011
Gran colpo da parte del belga Johan Vansummeren, che si è aggiudicato oggi la 109ª edizione della Parigi-Roubaix, l'Inferno del Nord, probabilmente la classica di maggior prestigio in tutto il panorama ciclistico. Vansummeren, che corre con la divisa del Team Garmin-Cervélo, si è imposto in solitaria davanti al favorito svizzero, nonché campione in carica, Fabian Cancellara e all'olandese Maarten Tjallingii.
Fiammingo di Lommel, Vansummeren è nato nel 1981 ed è passato professionista nel 2003 con la Quick Step-Davitamon. Passista, tra i pro aveva fino ad ora conseguito solo due vittorie, una tappa e la classifica finale del Giro di Polonia 2007, oltre a numerosi piazzamenti nelle classiche del pavé: è quello di oggi, ottenuto all'età di 30 anni, il suo più importante trionfo in carriera.
Resoconto
Prime due ora di gara molto veloci, 45 km/h la media; alcuni primi tentativi di fuga non vanno in porto. Diverse le cadute, una delle quali constringe al ritiro il russo Vladimir Gusev (Katusha). Appena prima del primo settore di pavé, quello tra Troisvilles e Inchy al 98º chilometro, finalmente riescono ad andarsene in otto: sono i francesi David Boucher (Omega Pharma-Lotto), Jimmy Engoulvent (Saur-Sojasun) e David Veilleux (Team Europcar), lo svizzero, campione nazionale, Martin Elmiger (AG2R), l'olandese Maarten Tjallingii (Rabobank), l'australiano, già in fuga al Fiandre, Mitchell Docker (Skil-Shimano), il portoghese Nelson Oliveira (Team Radioshack) e il tedesco Timon Seubert (Team Netapp), tutte seconde linee.
I fuggitivi raggiungono un vantaggio massimo di un minuto e 25", poi, intorno al 140º chilometro di gara, vengono ripresi da altri tre ciclisti, il tedesco André Greipel (Omega Pharma-Lotto), l'olandese Koen de Kort (Skil-Shimano) e lo sloveno Gorazd Štangelj (Astana). Si stacca intanto Oliveira: davanti restano in dieci – raggiungono i due minuti e 40" di margine – mentre dietro insegue un altro plotoncino di quattro uomini (verrà riassorbito dal gruppone durante il passaggio nella Foresta di Arenberg). Proprio nell'avvicinamento al celebre tratto di pavé la velocità del gruppo aumenta, causando però anche diverse cadute, restano coinvolti Roger Hammond e Heinrich Haussler (Garmin-Cervélo).
I primi colpi di scena arrivano proprio sui 2400 metri della Trouée d'Arenberg (meno 86 all'arrivo): fora il britannico Geraint Thomas (Sky), poi anche uno dei superfavoriti, il belga Tom Boonen (Quickstep), vincitore delle edizioni 2005, 2008 e 2009, è vittima di problemi meccanici ed è costretto ad aspettare l'ammiraglia; se ne va più di un minuto, oltre a buona parte delle sue speranze di eguagliare Roger De Vlaeminck con il quarto successo alla Roubaix. Fuori da Arenberg altri sette uomini si portano all'inseguimento dei dieci fuggitivi, sono l'olandese Lars Boom (Rabobank), i belgi Johan Vansummeren (Garmin-Cervélo) e Jürgen Roelandts (Omega Pharma-Lotto), gli australiani Baden Cooke (Saxo Bank-Sungard) e Mathew Hayman (Sky), il danese Lars Bak (HTC-Highroad), l'italiano Manuel Quinziato (BMC) e il francese Fréderic Guesdon (FDJ); dietro intanto rimangono attardati alcuni dei possibili protagonisti, come il belga Björn Leukemans (Vacansoleil-DCM), che cade e il francese, secondo al Fiandre di quest'anno, Sylvain Chavanel (Quickstep), che fora.
Ancora sfortuna per la Quickstep: Boonen, che pedalava staccato di un minuto dal peloton, cade sul settore di Sars-et-Rosières, ai meno 72, poi pure Chavanel, che era riuscito a rientrare sul gruppo, va in terra e resta attardato; va detto che nei minuti seguenti sono vittima di incidenti pure Peter Sagan, Filippo Pozzato e ancora Leukemans. A 60 dall'arrivo in testa sono in 21: sono riusciti a rientrare anche i tedeschi John Degenkolb (HTC-Highroad) e Gabriel Rasch (Garmin-Cervélo), lo svizzero Grégory Rast (Radioshack) e l'olandese Tom Leezer (Rabobank). Dietro i migliori, tra cui Fabian Cancellara (Leopard-Trek), Thor Hushovd (Garmin-Cervélo), Juan Antonio Flecha (Sky) e Alessandro Ballan (BMC), inseguono a un minuto e 10".
Appena dopo il decimo settore di lastricato, il 5 stelle di Mons-en-Pévèle, comincia la bagarre: allunga Cancellara, alla sua ruota si mettono proprio Hushovd, Ballan e Flecha. Davanti nel frattempo il gruppetto di fuggitivi perde alcuni elementi, tra cui De Kort e Greipel: ai -40 conducono la gara in sedici, mentre Cancellara insegue, insieme ad altri sei uomini, staccato di un minuto. La gara rischia di decidersi, a favore dei fuggitivi, già in quel momento, e di conseguenza, sull'ottavo settore di pavé da Pont-Thibaut a Ennevelin, la "Locomotiva di Berna" decide di andare ancora all'attacco. Questa volta gli resistono a ruota solo il campione del mondo norvegese e Ballan: i due però non collaborano con Cancellara, questi, non volendo lavorare gratis per i due rivali, allora si rialza – sono 30 i chilometri all'arrivo e 40 i secondi di distacco dai primi – favorendo il rientro dei vari Flecha, Eisel (HTC-Highroad), Vanmarcke (Garmin-Cervélo).
Davanti il plotone dei quindici procede a cambi regolari, finché ai 22 dal traguardo, sull'azione del danese Bak, se ne vanno in quattro, Rast, Vansummeren, Tjallingii e appunto Bak. Quattro chilometri dopo hanno già 25 secondi sugli ex compagni di fuga, e 55 sul gruppo dei migliori. Nel settore di pavé del Carrefour de l'Arbre, ai meno sedici, contrattaccano quindi Vansummeren e Tjallingii: il belga resta presto solo al comando, mentre dietro Cancellara e Hushovd tentano l'insperata rimonta sui primi. A 7 chilometri dal velodromo Tjallingii è a 15" da Vansummeren, Rast e Bak a 25", Cancellara a 55". Ma il campione del mondo a cronometro non si arrende, e quando all'arrivo sono solo 2 500 i metri, riparte e va incredibilmente ad agguantare Rast e Bak in poche centinaia di metri.
È Vansummeren il vincitore della Parigi-Roubaix 2011: entra in solitaria nel Velodromo di Roubaix, accolto dal consueto boato del pubblico, e conclude la Regina delle Classiche con 19 secondi di vantaggio su Cancellara, addirittura secondo, Tjallingii e Rast, e 21 su Bak. Sesto è Ballan, a seguire Eisel, Hushovd e Flecha.
Ordine d'arrivo (Top 15)
Domenica 10 aprile, da Compiègne a Roubaix, 258 chilometri.
# | Corridore | Squadra | Tempo |
---|---|---|---|
1 | Johan Vansummeren | Garmin-Cervélo | 6.07'28" |
2 | Fabian Cancellara | Leopard-Trek | a 19" |
3 | Maarten Tjallingii | Rabobank | s.t. |
4 | Grégory Rast | RadioShack | s.t. |
5 | Lars Bak | HTC-Highroad | a 21" |
6 | Alessandro Ballan | BMC | a 36" |
7 | Bernhard Eisel | HTC-Highroad | a 47" |
8 | Thor Hushovd | Garmin-Cervélo | s.t. |
9 | Juan Antonio Flecha | Sky Procycling | s.t. |
10 | Mathew Hayman | Sky Procycling | s.t. |
11 | Frédéric Guesdon | FDJ | s.t. |
12 | Lars Boom | Rabobank | s.t. |
13 | Björn Leukemans | Vacansoleil | s.t. |
14 | Jürgen Roelandts | Omega Pharma | s.t. |
15 | Mitchell Docker | Skil-Shimano | s.t. |
Fonti
Wikipedia ha una voce su Parigi-Roubaix 2011.
- «ROUBAIX. Impresa di Johan Van Summeren» – Tuttobiciweb, 10 aprile 2011.
- «Van Summeren signore del pavé Battuto lo splendido Cancellara» – La Gazzetta dello Sport, 10 aprile 2011.
- [EN] – «Van Summeren solos to gutsy victory at Paris-Roubaix» – Cyclingnews, 10 aprile 2011.
Notizia originale |
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