Wiki@Home intervista Alessio Bragadini, uno dei creatori dell'usenet in italiano

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intervista a cura di DracoRoboter

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lunedì 8 ottobre 2007


Questa serie di interviste a personaggi importanti nel microcosmo computeristico Usenet è un tentativo di spiegazione dell'importanza che quest'ultimo ha avuto e avrà per la rete. Indagheremo anche i rapporti che questi personaggi hanno con i progetti WMF e, in generale, con le nuove tecnologie di condivisione sociale dell'informazione.

Per i nostalgici che c'erano sin dall'inizio e per chi non c'era e avrebbe voluto esserci.


La politica e la rete

Ecco la seconda puntata del nostro excursus nel mondo Usenet. Bragadini si era avvicinato alla rete ad alcuni anni di distanza da .mau. ma, a differenza di questi, era spinto da motivazioni che appaiono più politiche che semplicemente sociali. La Pantera di cui parla Alessio era il movimento universitario degli anni novanta, i suoi aderenti furono chiamati il popolo del fax perché quello era il metodo di comunicazione di quel movimento. Bragadini trovò negli anni seguenti in usenet e nella rete in generale una valida alternativa a quel media.

Come detto nella scorsa intervista non c'erano spazi di discussione in Rete in italiano prima della seconda metà degli anni '90 del Novecento. A colmare questo vuoto, la nascita della gerarchia it.*, gestita e organizzata dal GCN di cui Alessio Bragadini faceva parte.

--W@H

Microbiografia

  • Alessio Bragadini (8 agosto 1970), laureato in Scienze dell'Informazione all'Università d Pisa. Al Centro Servizi per la Rete d'Ateneo (SerRA) della stessa università comincia a occuparsi a tempo pieno di Internet, e in particolare di World-Wide Web. Partecipa alla creazione del GCN nel 1993 e ne è membro sino al 2006. Attualmente è consulente nel campo dei servizi Web e vive a Milano.

Intervista a Alessio Bragadini

 
Alessio Bragadini
  • W@H:Come erano i "bei tempi andati della rete", soprattutto in confronto col presente e col futuro della stessa? Ovvero quali sono i tuoi ricordi personali sull'inizio della diffusione della rete in Italia e sugli inizi di usenet, e i tuoi pareri sulla situazione attuale della rete da un punto di vista sociale, sui nuovi strumenti wiki e su Wikipedia in particolare - ma anche blog ed altro se vuoi.
Alessio Bragadini:I "bei tempi andati della Rete" non erano forse così belli, diciamo che c'era un'utenza infinitamente minore in numero e più consapevole, e molto più interessata ad usi sociali e politici del mezzo. Una mia delusione è che non solo questi utenti attivi sono calati negli anni in percentuale (inevitabile) ma anche in numero assoluto!
Non ho potuto sperimentare le vere fasi pionieristiche di Internet in Italia, io sono arrivato subito prima del grande cambiamento introdotto dal Web che ha poi aperto le porte all'uso di massa. Tra questo momento e la grande commercializzazione c'è stato un momento di massimo interesse per gli usi sociali, evidenziato dal dibattito sulle reti civiche e le comunità virtuali di metà degli anni '90. Attività molto spesso notturne, e massima eccitazione quando qualche giornale menzionava Internet. :-)
La situazione attuale della Rete mi sembra quella di molti servizi parcellizzati di cui effettivamente il simbolo è un po' il blog. D'altro canto una buona parte degli utenti vede solo un numero limitato di siti famosi, quindi entrambe le cose sono presenti: si parla molto di "long tail" ma credo si sottovaluti quanto sia ripido il passaggio dai pochi siti con molto traffico ai tantissimi con un numero piccolo di utenti. Sembra mancare uno "sweet spot" che abbia un numero elevato ma non ingestibile di utenti molto attivi, una specie di piazza virtuale globale invece di centinaia di piccoli pianerottoli che amplificano i pochi mass media della Rete.


  • W@H:Perché ti sei avvicinato alle tecnologie relative alla rete, come le hai incontrate, e quali sono i tuoi primi ricordi della comunicazione in rete?
AB:Il mio approccio alla Rete è stato di tipo prevalentemente politico. Da studente di informatica all'Università di Pisa ho partecipato al movimento studentesco del 1990 ("la Pantera") e in quella situazione la rete accademica italiana fu usata anche per tenere in comunicazione i diversi gruppi di studenti in Italia con un ruolo centrale per Pisa. Terminata quell'esperienza di movimento, l'uso della Rete come veicolo di comunicazione e di organizzazione è sempre rimasto al centro dell'attenzione anche se dato il mio background l'interesse si è più concentrato sugli aspetti tecnici.
  • W@H:Io mi ricordo una rete più piccola, con pochi visitatori che per la maggior parte si conoscevano. Mi piacerebbe sapere quali potenzialità vedevi tu allora e quali pecche, e se hai cambiato idea ora a distanza di anni.
AB:Continuo a pensare che la Rete abbia enormi potenzialità a sostegno della democrazia e delle attività sociali; penso però che sia più difficile di quello che si pensava anni fa cambiare i modi di interazione delle persone. La modalità "broadcast" è molto più consolidata di quello che si vuole credere, ovvero il 90% degli utenti cerca cose semplici da leggere o meglio ancora da guardare.
  • W@H:Cosa ti ha fatto avvicinare proprio a Usenet, quali potenzialità ci vedevi, quale utilizzo ti sembrava più utile o importante?
AB:Sulla rete Internet, Usenet era il primo e più aperto forum globale e non appena riacquistato accesso completo alla Rete nel 1993 era stato naturale usarlo per incontrare la gran parte degli italiani che utilizzavano soc.culture.italian, all'epoca l'unico newsgroup in lingua. La cosa che appariva più evidente di Usenet era la sua neutralità e la possibilità di accedervi in modalità diverse anche attraverso gateway. In questo poteva essere la piattaforma di lancio di diverse iniziative.
  • W@H:Qual è il tuo parere sul successo che Usenet ha sinora avuto e della sua utilità, o scopo se preferisci, presente e passato? Come vedi il suo futuro?
AB:Gran parte del mio punto di vista su Usenet può essere riassunto nella parola che ho appena indicato, "neutralità". Non solo nessuno possiede Usenet, ma questo non ha nemmeno un server centrale né una vera e propria tecnologia unica di trasporto. Elementi molto importanti quando alle reti in tecnologia IP si affiancava DECnet oppure BITnet, le reti FIDO, eccetera eccetera. Basterebbe l'esempio di come alcuni nodi Usenet ricevevano le "news" dopo 24 o 48 ore e di come la netiquette si occupasse anche di ciò.
Nella situazione attuale della Rete, post-WWW e banda larga per così dire, c'è una maturazione verso un numero di servizi molto più standardizzati sia in stile che in modalità di accesso, eventualmente anche "recintati" come i social network stile Facebook. In questo scenario la mancanza di un centro per Usenet diventa uno svantaggio che ne rende difficile l'accesso per l'utente poco esperto che preferirà un forum legato a un sito a cui si senta particolarmente legato. È in definitiva un altro esempio della "brandizzazione" di diverse cose legate alla Rete.
In generale, credo che Usenet stia diventando marginale rispetto alla vita generale della Rete e non sono ottimista riguardo alla sua sopravvivenza a medio termine, dove per sopravvivenza si indica soprattutto la capacità di attrarre nuovi utenti.
  • W@H:Perché sei entrato nel GCN o comunque perché hai partecipato alla creazione e/o organizzazione della gerarchia it.* ?
AB:Dopo aver constatato la crescita degli utenti italiani in soc.culture.italian, venne naturale pensare che si potesse allargare l'esperienza a una vera e propria gerarchia in lingua italiana, progetto peraltro già tentato da alcune strutture. Questo si unì al desiderio del gruppo tecnico dei servizi di rete dell'Università di Pisa, quello che sarebbe diventato il servizio SerRA sotto la direzione di Stefano Suin, di caratterizzare il proprio lavoro su Usenet con un servizio di profilo nazionale.
Lavorando come studente volontario a Pisa, unii questi due interessi e mi occupai in prima persona della nascita della gerarchia nazionale it.* con un doppio scopo tecnico e politico.
  • W@H:Vorrei confrontassi quel periodo col presente di Usenet, e delle altre tecnologie di comunicazione e di comunicazione e condivisione della conoscenza ora presenti, Wiki e Wikipedia in particolare. Quali sono i tuoi rapporti con le "nuove" tecnologie di condivisione della conoscenza, in particolare wiki e wikipedia?
AB:Per esigenze professionali seguo quasi tutti i nuovi strumenti, integrandoli secondo l'utilità e la necessità. Seguo diversi forum online e ho un blog aggiornato saltuariamente da alcuni anni, ma sono abbastanza critico con la scena dei blogger italiani.
Per quel che riguarda i Wiki li uso all'interno di vari progetti e anche come strumento di lavoro e documentazione per il mio lavoro. Ho partecipato molto attivamente a Wikipedia per un certo periodo, poi me ne sono abbastanza allontanato non solo per mancanza di tempo, ho diversi dubbi relativi alla qualità del contenuto e anche alla "pesantezza" di una struttura che è diventata non banale.
 
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Questa intervista esclusiva riporta notizie di prima mano da parte di uno dei membri di Wikinotizie. Vedi la pagina di discussione per avere maggiori dettagli.


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