V-Day: il mondo politico si divide sulla manifestazione di Beppe Grillo

domenica 9 settembre 2007

Sono state molteplici, e come si poteva immaginare, diverse tra loro, le reazioni al V-Day, la manifestazione organizzata ieri (sabato 8, n.d.r.) dal comico Beppe Grillo, per presentare una proposta di legge contro i parlamentari condannati in via definitiva e per evitarne una elezione per più di due legislature.

La reazione più pesante e critica viene dal leader dell'UDC, Pier Ferdinando Casini, che ha criticato l'attacco fatto dai manifestanti a Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, alcuni anni fa: "È stato attaccato Biagi che invece andrebbe santificato". Il comico risponde nel suo Blog riportando la testimonianza di Marco Travaglio sull'Unità, secondo cui nessuna offesa alla persona di Marco Biagi è stata lanciata durante la manifestazione. Travaglio ricorda invece che un ministro del governo Berlusconi aveva davvero offeso la memoria di Biagi (riferendosi evidentemente a Claudio Scajola, che fu per questo costretto alle dimissioni [1]).

Il leader del carroccio, Umberto Bossi, condannato in via definitiva per vilipendio alla bandiera italiana, ha bollato la manifestazione come una esagerazione, invitando a non incoraggiare l'antipolitica. Dello stesso avviso l'ex ministro dell'economia, Giulio Tremonti (vice presidente di Forza Italia, il partito fondato da Silvio Berlusconi), che dice: "Non condivido né Grillo né i tanti grilli ben vestiti che sono in giro. Certamente il comico genovese è più simpatico di tanti moralisti".

Di diverso avviso i due ministri del governo Rosy Bindi (politiche della famiglia) e Pierluigi Bersani (sviluppo economico), che si trovano concordi sulla necessità di ascoltare la piazza e dare peso alle manifestazioni di disappunto della gente.

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