Il Ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, condivide le intenzioni che hanno portato il precedente Esecutivo a varare la legge obiettivo sulle infrastrutture: «Lì c'è l'ossatura di ciò che necessità al Paese: le infrastrutture non hanno colore», ha dichiarato a Panorama. «Ma per quegli obiettivi occorrono 280 miliardi, la coperta è corta e le priorità sono: completare il finanziamento delle opere in corso e continuare quelle considerate prioritarie nella legge obiettivo».

Discordi sono, invece, i commenti tra maggioranza e opposizione circa le responsabilità della mancata realizzazione delle "grandi opere". Se Di Pietro dichiara che «abbiamo stanziato il 30% in più del governo precedente» per le infrastrutture, Pietro Lunardi, ex Ministro e oggi senatore forzista, sostiene che «sono a rischio azzeramento quasi tutte le grandi opere, tanto da ipotizzare un blocco di 52 miliardi nel prossimo triennio, di cui 21 ottenuti da capitali privati». Ma, al di là delle considerazioni di carattere partitico, sono almeno venti i cantieri che, in Italia, sono ancora aperti pur essendo ampiamente spirato il termine previsto per i lavori, con conseguente aggravio di costi per lo Stato.

Autostrada A4 - "Serenissima" modifica

Inizio e fine lavori previsti 1999-2006
Inizio e fine lavori effettivi 2004-2013
Inizio e fine lavori previsti 360milioni di euro
Inizio e fine lavori previsti 1.324 milioni di euro

Il progetto di riammodernamento del tratto compreso tra Milano e Torino prevede una cinquantina di centimetri in più per carreggiata ma le continue deviazioni registratesi dal 2004 in avanti hanno sollevato non poche polemiche da parte della cittadinanza, che ha subito numerosi disagi: «Il protrarsi dei cantinieri in effetti ha causato molti problemi. Negli ultimi tempi, però, i rapporti con la popolazione sono migliorati», ha dichiarato Valter Re, direttore generale della concessionaria SATAP.

Nel 2008 dovrebbero aprirsi i primi 67 chilometri dei 126 previsti ma il progetto definitivo non è ancora stato approvato. Per costruire l'intero tratto, nel 1929, furono necessari 3 anni.

Asti-Cuneo modifica

Inizio e fine lavori previsti 1997-2002
Inizio e fine lavori effettivi 1997-2011
Inizio e fine lavori previsti 980milioni di euro
Inizio e fine lavori previsti 1.500 milioni di euro

Dal 1977 la politica ipotizza l'opportunità di costruire la "Autostrada delle Langhe" per unire Asti a Cuneo. Dopo vent'anni i lavori sono partiti e, da allora, mancano ancora cinquanta chilometri per completare il collegamento tra le due città piemontesi. Da ultimo, nel marzo 2007, la Guardia di Finanza ha dovuto bloccare i lavori, contestando all'impresa costruttrice la stesa di un manto stradale troppo sottile e dunque pericoloso per gli utenti. Dopo una trattativa durata quattro anni, la società Asti-Cuneo è stata incaricata di gestire la tratta ma «ancora aspettiamo di stipulare il contratto», dichiara il direttore generale, Giuseppe Sambo.