Vini nel tempo. Intervista ad Helmuth Köcher, fondatore del Merano WineFestival
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sabato 15 novembre 2014
Merano, domenica 9 novembre
“Vini nel tempo” è il tema di quest'anno della sezione Cult2014, uno degli eventi che il 7 novembre ha inaugurato il Merano WineFestival, un'occasione per soli 250 partecipanti e dedicata "ai 41 viticoltori che hanno segnato la storia e l'evoluzione recente del vino italiano"[1]. Un evento creato per tenere conto dello sforzo di coloro che hanno portato avanti nel settore un percorso basato sulla qualità, e fra i quali si può far rientrare di diritto proprio Helmuth Köcher[2], fondatore stesso del festival. Sulla falsariga di questo tema, ho parlato con quest'ultimo del passato, del presente e del futuro della manifestazione giunta oramai alla ventiduesima edizione.
Incontro Köcher in sala stampa presso lo storico Biergarten Forsterbräu, nella giornata di domenica, mentre sono ospitato in città dalla società organizzatrice dell'evento, la Gourmet's International. Prima di rispondere alle domande Köcher ricorda quanto per lui sia importante in vista dell'EXPO di Milano del prossimo anno rilanciare un messaggio unico da parte del sistema vitivinicolo italiano e delle sue eccellenze. Sempre venerdì si è tenuto in città il WineWorld Economic Forum, un workshop sugli obiettivi comuni per la sostenibilità del vino, fra i cui invitati spiccano ad esempio il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, il fondatore di Eataly Oscar Farinetti e il presidente onorario dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino Mario Fregoni.
Wikipedia ha una voce su Merano WineFestival.
Köcher : Sicuramente di essere stato il primo evento in Italia e in tutta l'Europa a credere che la chiave vincente per i produttori vitivinicoli per il futuro è quella dell'alta qualità, inoltre è stato il primo evento con il criterio della selezione accurata in seguito a degustazioni.
Köcher : Quando avevo creato il primo MWF insieme con un amico [Johann Innerhofer, Othmar Kiem n.d.r.] ci eravamo già posti allora l'obiettivo di diventare uno dei riferimenti maggiori per quanto riguarda il vino di alta qualità. La passione e la convinzione sono state, e sono a tutt'oggi, la mia spinta a continuare in questa direzione. Quello che mi ha sorpreso maggiormente è che veramente tanti eventi in Italia e all'estero sono stati “fotocopiati” da Merano, avrei dovuto patentare marchio e organizzazione.
Köcher : Difficile dirlo, personalmente sono sempre aperto a tutte le critiche costruttive, forse quella più costruttiva era quella di dividere gli spazi del vino dagli spazi della culinaria e quindi dei prodotti tipici.
Köcher : Sono convinto che sia importante proporre nuove tematiche e promuovere nuovi trend sul mercato viticolo. Il Merano WineFestival può autodefinirsi anche una specie di trendsetter: quando appena si iniziò a parlare di biodinamica il Merano WineFestival lo aveva già proposto nelle sue iniziative. Quindi sento personalmente quasi come un messaggio quello di essere sensibile e di recepire prima di altri in che direzione il mercato enogastronomico si sta evolvendo. La formula originaria è sempre quella della selezione dell'alta qualità che si svolge a tutti i livelli.
Köcher : Fondamentale! Sono Meranese di nascita e amante della mia città. La città di Merano ha un potenziale di flair e di fascino notevole che sicuramente sono ingredienti importanti per l'organizzazione di eventi di alta qualità.
Köcher : Effettivamente Merano come cittadina non è facilmente raggiungibile come lo è Milano oppure Roma. Questo costituisce un limite. Però un evento come il Merano WineFestival non vuole puntare sui grandi numeri ma vuole mantenere il limite logistico di massimo 6500 visitatori, il più possibile esperti del settore. In questo spirito Merano sicuramente ha un potenziale maggiore rispetto alle grandi città.
Köcher : Proprio in momenti di recessione la promozione diventa importante. Il Merano WineFestival offre una specie di palcoscenico ed è un garante della qualità dei prodotti selezionati, quindi non ha risentito della recessione ed è riuscito a mantenere i numeri del pubblico e dei produttori. Sicuramente ha anche accelerato l'internazionalizzazione dell'evento. Proprio per questo motivo le trasferte in altre città del mondo diventano importanti e saranno maggiorati nei prossimi anni.
Köcher : Ogni anno sono ca. 5000 vini e ca. 300 prodotti tipici che devono essere assaggiati e valutati. Per far fronte a questo impegno devo per forza di cosa avvalermi di commissioni di assaggio che lavorano soprattutto in Alto Adige ma anche nel Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna. La composizione delle commissioni deve garantire la presenza di un coordinatore che abbia almeno 10 anni di professione nel settore e di almeno altri due membri giornalisti e tecnici fino ad un massimo di 5 membri.
Köcher : Complimenti per questo suggerimento. Da qualche anno seguo con particolare attenzione il ruolo del mondo-scientifico e accademico e ritengo che questo debba integrarsi sempre di più in eventi come lo è il Merano WineFestival. Ogni produttore ha bisogno di capire meglio tanti aspetti come ad esempio la sostenibilità del vino.
Köcher : È già da anni che ho in programma di organizzare un evento nel Sud-Italia. Qualche anno addietro ero molto orientato su Napoli oppure su Trapani. Molto probabilmente il momento non era quello giusto. Oggi ritengo che la regione migliore per proporre un evento come il Merano WineFestival è la Puglia in quanto proprio negli ultimi anni la qualità del vino ha iniziato ad avere un riscontro che si sta facendo vedere e sentire anche sui mercati internazionali.
Note
- ↑ Helmuth Köcher. Cult 2014 in www.meranowinefestival.com. Gourmet's International Srl/GmbH. URL consultato il 15-11-2014. — "[...] Una mia personale selezione di 41 viticoltori [...] che rappresentano la storia ed anche il presente dell'alta qualità."
- ↑ Helmut Koecher [scheda biografica] in salepepe.it. Arnoldo Mondadori Editore Spa. URL consultato il 15-11-2014.
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