Unioni di fatto: il Governo approva i "Dico"
venerdì 9 febbraio 2007
Nella serata di ieri, 8 febbraio 2007, il Consiglio dei Ministri ha approvato all'unanimità il disegno di legge che andrà a regolamentare le unioni di fatto. Il decreto è frutto del lavoro congiunto dei ministri della famiglia e delle pari oppurtunità, Rosy Bindi e Barbara Pollastrini. Il ministro Bindi suggerisce di "non chiamarli PACS, perché si chiameranno DICO". Dico è un acronimo di "diritti e doveri dei conviventi". Il ministro della Giustizia, Mastella, non ha partecipato al voto affermando di essere contrario ai Dico, ma di continuare a sostenere il governo Prodi. Tra i ministri assenti, anche il ministro all'Ambiente Pecoraro Scanio, segretario dei Verdi, fiducioso di un cambiamento del disegno di legge in fase parlamentare. Il ministro per la solidarietà Ferrero ha espresso la sua perplessità rispetto alla quantità di anni necessaria per ottenere i diritti.
Ecco, per sommi capi, il contenuto del Decreto:
- La dichiarazione di convivenza all'anagrafe potrà essere resa in maniera non contestuale dai conviventi. Ciò significa che i due conviventi possono recarsi all'anagrafe in momenti diversi, e che non è prevista alcuna cerimonia, come nel caso dei matrimoni civili.
- Per la successione di immobili e per la tutela in materia lavorativa, serviranno almeno 3 anni di convivenza; 9 gli anni di convivenza necessari per tutti i diritti successori.
- Il Decreto sui Dico non prevede ancora nulla rispetto alla reversibilità della pensione del convivente: viene rimandato ad un riordino successivo dell'intera materia, dove dovrà esprimersi il legislatore.
Fonti
modifica- «Il Consiglio dei ministri approva i Dico» – La Repubblica, 8 febbraio 2007.
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