Uffizi, polemiche sul noleggio delle sale
mercoledì 27 giugno 2012
Ha suscitato polemiche la decisione della Soprintendenza di Firenze di "noleggiare" temporaneamente la Galleria degli Uffizi alla popstar Madonna, in una pausa del tour 2012. Per la sua insolita visita, la cantante si sarebbe avvalsa di una guida d'eccezione, la stessa soprintendente, in veste di cicerone d'eccezione. Domenica 26 giugno 2012, infatti, dietro pagamento, l'accesso alla celebre galleria fiorentina è stato precluso al pubblico ordinario, e riservato in esclusiva alla popstar, per permetterle un esclusivo tour tra i preziosi capolavori, lontana e al riparo da fan e curiosi.
Non si tratterebbe comunque di un fatto isolato: esso si inscriverebbe, infatti, in una serie più ampia di episodi, con minor visibilità mediatica, in cui la prestigiosa galleria statale fiorentina è venuta meno alla fruibilità pubblica, per essere sede di eventi mondani organizzati da privati. Il giorno successivo alla visita di Madonna, ad esempio, il Corridoio di Ponente degli Uffizi ha ospitato ben due sfilate di moda dello stilista Stefano Ricci: in una di esse, vi sarebbe anche stata, a breve distanza da opere, tra cui il Laocoonte marmoreo di Baccio Bandinelli, l'esibizione circense di una tribù di Masai, catapultata appositamente dall'Africa: muniti di scudi e lance, i guerrieri sarebbero stati impegnati, a beneficio di una selezionatissima platea di prestigiosi ospiti dell'alta società, nella simulazione di una carica guerresca. La manifestazione si sarebbe conclusa con una cena esclusiva, servita dalla prestigiosa Enoteca Pinchiorri, a beneficio degli ospiti, tra cui il sindaco della città, Matteo Renzi.
A rendere più gravi tali episodi vi sarebbe l'irrisorietà dei corrispettivi richiesti dalla Soprintendenza di Firenze: si parlerebbe, infatti, di compensi di alcune decine di migliaia di euro, ben pochi se paragonati ai milioni di euro necessari a Ferragamo per allestire un evento nel Peristilio Denon del Museo del Louvre: ma, nel caso del Louvre, a essere impegnato era solo uno spazio all'aperto, senza contatto con le preziose opere esposte, e senza precludere la fruizione delle sale al pubblico.
Fonti
- Tomaso Montanari «Se gli Uffizi diventano un museo a ore» – Il Fatto Quotidiano, 26 giugno 2012.
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