Turchia: il premier Erdogan propone incursioni in Iraq
mercoledì 17 ottobre 2007
Ankara vuole rompere con gli Stati Uniti. Il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha presentato al parlamento turco la proposta di autorizzare le incursioni nel Kurdistan iracheno al fine di colpire le basi del partito indipendentista curdo PKK presenti in quella zona. Il premier ha detto che questa mozione si è resa necessaria a causa degli attacchi che la Turchia e i suoi militari subirebbero, ma non è pensabile slegare il rapporto con il raffreddamento dei rapporti diplomatici con gli USA che si è avuto la scorsa settimana. Dopo che la commissione Esteri del Congresso americano aveva deciso che lo sterminio degli Armeni era un genocidio a tutti gli effetti, la Turchia aveva ritirato il proprio ambasciatore negli States.
La mozione, ha spiegato Erdogan, autorizzerà in un futuro non necessariamente immediato, attacchi contro circa 3 500 "ribelli" curdi stanziati nell'Iraq del nord. Un'azione che potrebbe portare alla destabilizzazione della regione e per questo il vicepresidente iracheno, Tareq al-Hashemi, chiede che la soluzione diplomatica venga preferita a quella militare.
Una paura condivisa anche dagli Stati Uniti d'America, che temono l'estensione dei problemi ben oltre il nord del Paese, ma in tutta la regione, e per questo l'amministrazione Bush frena. Il portavoce Tom Casey ha chiesto cooperazione alla Turchia, perché l'azione militare non porterebbe ad alcun risultato, bensì: «di permettere al PKK di continuare a colpire».
Sull'onda di questo nuovo annuncio, intanto, il prezzo del petrolio è salito fino agli 88 dollari al barile.
Fonti
modifica- «La Turchia vota il via libera all'esercito nel Kurdistan iracheno» – il Sole 24 Ore, 17 ottobre 2007.