Thailandia: approvata con referendum la nuova costituzione
lunedì 8 agosto 2016 In Thailandia si può dire approvata con referendum la nuova Costituzione introdotta dall'attuale giunta militare di Prayuth Chan-ocha: è la 20ª Costituzione dal 1932 a oggi. Il generale Prayuth è autore del colpo di stato avvenuto nel maggio del 2014. Le autorità thailandesi hanno annunciato che la pubblicazione del risultato ufficiale avverrà solo mercoledì.
Le operazioni di voto si sono svolte regolarmente, ma si sono registrati alcuni casi di elettori che hanno strappato la scheda o che hanno pubblicamente mostrato il proprio disappunto.
La nuova costituzione contiene misure antidemocratiche, tra le quali l'istituzione di un Senato interamente nominato dai militari. Ciò praticamente renderà enormemente influenti i militari, ostacolando la strada di qualsivoglia governo votato alle prossime elezioni legislative previste per il 2017.
In particolare i senatori selezionati dalla giunta militare saranno 250 e, insieme al Consiglio nazionale per la pace e l'ordine, eleggeranno il primo ministro e i 500 membri della Camera dei rappresentanti. Questo rappresenta una vera inversione di rotta rispetto alla costituzione del 1997, poi modificata nel 2007, che è considerata la più democratica tra le 20 totali redatte. I due principali partiti politici del paese si erano espressi contro la nuova costituzione e l'ex premier Thaksin Shinawatra l'aveva definita «una follia».
Intanto il re Bhumibol Adulyadej, più conosciuto come Rama IX, continua ad essere ritenuto "intoccabile" e mantiene intatta la propria sovranità dal 9 giugno 1946.
I dati provvisori del referendum (94% sez. scrutinate)
modifica- Per il Sì: 61,4%;
- Per il No: 38,6%
- Affluenza totale: 54,6%
Fonti
modifica- «Approvata in Thailandia la nuova Costituzione voluta dalla giunta militare: ecco cosa prevede» – La Stampa, 7 agosto 2016 (fonte scritta all'86% di voti scrutinati).
- [EN] – Amy Sawitta, Panarat Thepgumpanat «In Search of Stability, Thailand Approves Military Constitution» – The Wire, 8 agosto 2016 (fonte scritta all'94% di voti scrutinati).
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