Telefonini di nuova generazione: pericolosi negli ospedali?
giovedì 6 settembre 2007
Una ricerca pubblicata oggi ha rivelato che i telefonini di seconda e terza generazione, che fanno uso delle tecnologie GPRS e UMTS possono causare interferenze seriamente pericolose per il funzionamento degli apparecchi elettrobiomedicali in uso negli ospedali, in particolare nella terapia intensiva.
Da tempo negli ospedali esistono divieti di far uso dei cellulari all'interno dei reparti, ma il normale traffico voce aveva effetti molto più deboli rispetto al traffico dati GPRS e UMTS che i recenti telefonini realizzano per l'invio di MMS o per il collegamento ad Internet e la navigazione Web.
La ricerca è stata condotta da un team dell'Università di Amsterdam, coordinata da Erik van Lieshout, e pubblicata su Critical Care. I ricercatori hanno analizzato gli effetti di interferenza prodotti in 61 apparecchiature, eseguendo più test per ciascuna. Su 48 test in cui i segnali hanno dato problemi, 75% di essi si sono rivelati significativamente pericolosi in apparecchi come pacemaker e respiratori meccanici, causando talvolta persino lo spegnimento e conseguente riavvio delle macchine.
La distanza alla quale le interferenze hanno un effetto sulle macchine, in realtà, equivale a qualche centimetro; tuttavia la natura di questi fenomeni è piuttosto imprevedibile e, secondo i ricercatori, la distanza di sicurezza da mantenere tra cellulari e apparecchiature sarebbe di almeno un metro.
Dettagli tecnici
Per realizzare le interferenze sono stati utilizzati segnali simili a quelli prodotti dai cellulari quando lavorano al massimo delle prestazioni, ovvero due segnali GPRS da 2 W alla frequenza di 900 MHz ed un segnale UMTS da 0,2 W a 1942,7 MHz. I test sono stati realizzati in condizioni controllate, per distanze che vanno da un millimetro a cinque metri dagli apparecchi, la cui media è di tre centimetri.
I 61 apparecchi provati appartenevano a 17 tipologie differenti ed erano di 27 produttori. In 26 macchine si sono presentati effetti dell'interferenza, per un totale di 48 casi problematici. Tra questi il 33% (16 casi) è stato considerato pericoloso, il 42% (20 casi) significativo, mentre il restante 25% (12 casi) come leggero.
Per quanto riguarda le tipologie di segnale, il maggior numero di casi problematici è stato causato dal GPRS-1, raggiungendo la quota del 41%, seguito dal GPRS-2, 25%. Il mentre il segnale UMTS, che ha potenza inferiore al GPRS, è quello risultato più innocuo (13%).
Un caso sicuramente degno di nota è stato un test del GPRS-1 che ha interferito con il funzionamento di un respiratore meccanico ad una distanza di ben 3 metri, l'unico caso problematico oltre il metro di distanza.
Fonti
- Erik Jan van Lieshout et al. «Interference by new generations mobile phones on critical care medical equipment (abstract)» – Critical Care, 6 settembre 2007. (Articolo completo)
- «UMTS e GPRS a rischio interferenza negli ospedali» – Le Scienze, 6 settembre 2007.