Svelati alcuni misteri della Via Lattea
17 marzo 2006
Uno studio in gran parte italiano, condotto presso l'Osservatorio Astronomico di Padova scopre che la Via Lattea è un po' più grande di quanto si pensasse ed è deformata come un disco di vinile esposto al calore del sole. L'istituto italiano, sotto la guida del professor Zaggia, e con la collaborazione di Yazan Momany dell’osservatorio di Trieste e del britannico G. Gilmore dell’Università di Cambridge, ha lavorato per oltre un anno e mezzo con le immagini ottenute scandagliando l'angolo dell'universo in cui abitiamo con appositi telescopi all'infrarosso. Gli studi hanno rivelato tre aspetti nuovi della nostra galassia.
Una prima novità è appunto la grandezza della via Lattea, che "passa" dagli attuali 100mila miliardi di kilometri a circa 150mila miliardi, e, di conseguenza, aumenta anche il numero delle stelle che la galassia può contenere (ovvero 150 miliardi). Un secondo aspetto nuovo della nostra galassia è la sua forma: sinora si pensava che la Via lattea fosse rigonfia al centro, per poi diradarsi man mano che si raggiunge la periferia. In realtà la via Lattea è molto più omogenea, e l'apparenza del rigonfiamento era data dal fatto che gli astri sono distribuiti su "piani diversi", sicché potrebbe sembrare effettivamente che alcuni luoghi siano più popolati.
L'ultimo mistero svelato riguarda una galassia nana che si ipotizzava esistesse nelle vicinanze della nostra, nei dintorni della costellazione del Cane Maggiore. In realtà, si tratta soltanto del disco della nostra galassia, che, deformandosi in quel punto, lo fa apparire più popoloso.
Fonti
modifica- «Via Lattea più grande e con un'altra forma» – Corriere della Sera, 17 marzo 2006.
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