Sudafrica: polizia spara sui minatori in sciopero, numerose le vittime

giovedì 16 agosto 2012

Una miniera d'oro in Sudafrica

È degenerato, in maniera imprevista, e con esiti gravissimi, lo sciopero che vede coinvolti, da giorni, migliaia di minatori sudafricani.

Lo sciopero dei minatori modifica

Lo sciopero, motivato da rivendicazioni salariali, era in atto già da giorni, con un corollario di tensioni e scontri, degenerati anche in episodi violenti e perfino cruenti. Uno di questi, venerdì scorso, uno scontro tra dimostranti appartenenti a sigle sindacali diverse e antagoniste, ha portato alla morte di dieci persone, otto manifestanti e due poliziotti.

Proprio la necessità di controllare e reprimere episodi di violenza, in un clima di tensione crescente, ha portato le autorità a disporre un massiccio rafforzamento nel dispiegamento di forze di polizia.

La sparatoria a Marikana modifica

È accaduto così che oggi, in una miniera di platino di proprietà della multinazionale londinese Lonmin, a Marikana, nel nord del Paese, circa 70 chilometri da Johannesburg, la tensione tra dimostranti e forze dell'ordine ha conosciuto un'escalation improvvisa, sfociata in un esito drammatico. Un manipolo di minatori in sciopero, imbracciando dei machete, si è avvicinato minacciosamente a un gruppo di poliziotti che li tenevano sotto controllo, armati di mitra spianati ad altezza uomo. Questo è bastato a far precipitare la situazione e a scatenare l'improvvisa reazione della polizia, che ha ingaggiato una breve ma violentissima sparatoria, in cui si è visto stramazzare al suolo un numero imprecisato di lavoratori. Terribile la scena, approdata subito sui circuiti televisivi internazionali, che mostra i poliziotti aprire il fuoco, e i corpi degli scioperanti cadere in un nugolo di polvere, per poi agonizzare per terra.

Bilancio delle vittime modifica

Un primissimo bilancio ufficiale delle vittime, ancora provvisorio, è stato diffuso immediatamente: parlava di 7 morti tra i dimostranti, con nessun danno tra gli appartenenti alle forze dell'ordine. Un successivo dispaccio ha aggiornato la contabilità delle vittime, alzandone il bilancio a ben diciotto caduti.

Fonti modifica

 
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