Kenya: il paese sull'orlo della guerra civile, oltre 300 i morti: differenze tra le versioni

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{{data|2 gennaio 2008|mercoledì}}
[[ImageImmagine:Mwai Kibaki & George W. Bush, October 2003.jpg|190px|left|thumb|Mwai Kibaki con [[w:George W. Bush|George Bush]]]]
Dopo i primi tafferugli tra fazioni politiche la situazione in [[Kenya]] si sta velocemente aggravando: ormai il paese africano è sull'orlo della guerra civile. Il motivo della contesa è la rielezione del presidente uscente [[w:Mwai Kibaki|Mwai Kibaki]]: l'opposizione, capeggiata da [[w:Raila Odinga|Raila Odinga]], contesta brogli elettorali e chiede il riesame dei risultati (richiesta accolta dall'[[Unione Europea]]).
[[immagine:Gordon Brown Raila Odinga.JPG|190px|right|thumb|Raila Odinga con [[w:Gordon Brown|Gordon Brown]]]]
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Intanto, mentre per le strade l'ondata di violenza avanza, 50 persone (compresi molti bambini, tutti di etnia Kikuyo) sono morti arsi vivi durante un incendio appiccato in una chiesa di [[w:Eldoret|Eldoret]], nell'estremo [[w:occidente|occidente]] del paese.
[[ImageImmagine:John Kufuor 29112006.jpg|110px|thumb|left|Il presidente del Kenya e dell'Unione Africana John Kufuor]]
Dopo questo episodio Kibaki ha dichiarato, riferendosi prima ad Odinga ed in seguito ai Luo, che ''«è lui che guida il tentativo di pulizia etnica. Tutti gli attacchi e le stragi sono venute da loro»''.
 
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Date queste richieste di mediazione, il presidente di turno dell'Unione Africana [[w:John Kufuor|John Kufuor]] (Capo di Stato [[Ghana|Ghanese]]), si sta dirigendo verso la [[w:Nairobi|capitale del Kenya]] per trovare una soluzione diplomatica alla contesa.
 
Si è recentemente pronunciato riguardo la situazione in Kenya un missionario italiano attivo nel luogo, padre [[w:Alex Zanotelli|Alex Zanotelli]]. Ha dichiarato ''«La base degli scontri è soprattutto di carattere economico: la mia esperienza di molti anni di vita in Kenya, a Korogocho, mi fa escludere decisamente che si possa arrivare a scontri interreligiosi; l'intesa tra le differenti religioni, con l'eccezione di piccoli gruppi di integralisti, e' stata sempre grande né gli islamici sono affatto coinvolti nelle vicende attuali: i kikuyu, l'etnia del presidente Kibaki, hanno una lunga storia di potere non solo politico, ma anche economico sin dai tempi di Kenyatta, poi continuata durante il regime di Moi; adesso i Luo, l'etnia di Raila Odinga, vogliono recuperare questo potere economico e certo non vorrebbero lasciarsi sfuggire l'elezione del presidente, che ritenevano a portata di mano. Credo che questa sia la ragione della violenza degli scontri, in un sistema paese che peraltro è violento per sua natura. Il problema e' tipicamente interno e deve essere risolto internamente. La comunità internazionale potrebbe al massimo chiedere la ripetizione della consultazione elettorale. Questo mio è solo un tentativo di riflessione dall'esterno, sapendo peraltro che Raila Odinga ha sempre giocato la carta del personalismo. Mi auguro solo che questo contesto non sfoci in un clima da guerra civile»''.
== Fonti ==
{{fonte|autore=|url=http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/esteri/elezioni-kenya/scontri-2-gennaio/scontri-2-gennaio.html|titolo=Il Kenya sull'orlo della guerra etnica. L'Unione Africana chiede di trattare|agenzia=la Repubblica|data=2 gennaio 2008}}