La CISL firmerà la riforma dei contratti anche da sola: differenze tra le versioni
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Rompe gli indugi il segretario [[w:CISL|CISL]], [[w:Raffaele Bonanni|Raffaele Bonanni]] e dal palco di [[w:Comunione e Liberazione|Comunione e Liberazione]] si dichiara pronto a rinunciare anche all'unità del sindacato pur di giungere all'accordo con [[w:Confindustria|Confindustria]] sul
▲Rompe gli indugi il segretario [[w:CISL|CISL]], [[w:Raffaele Bonanni|Raffaele Bonanni]] e si dichiara pronto a rinunciare anche all'unità del sindacato pur di giungere all'accordo con [[w:Confindustria|Confindustria]] sul novo modello contrattuale.
Il ministro competente, [[w:Maurizio Sacconi|Sacconi]], ha sì auspicato che l'accordo sia raggiunto tra tutte le parti sociali, ma ha parallelamente dichiarato che un accordo entro settembre è la «premessa» per confermre le detassazioni vigenti anche per l'anno prossimo.▼
▲«ad ogni costo», anche firmando «da sola» l'intesa con Confindustria, la CISL scommette sull'intesa con viale dell'Astronomia e con l'esecutivo per ottenere un forte rilancio della contrattazione di secondo livello, ovvero quella legata alla produttività del lavoro. Detassazioni «forti e strutturali» entro l'anno, queste le principali richieste messe sul tavolo da Bonanni durante l'annuale meeting di [[w:Comunione e Liberazione|Comunione e Liberazione]] che sta segnando, insieme alla prima Festa [[w:Partito Democratico_(Italia)|democratica]], il ritorno all'attività politica.
▲Il ministro competente, [[w:Maurizio Sacconi|Sacconi]], ha auspicato che l'accordo sia raggiunto tra tutte le parti sociali, ma ha parallelamente dichiarato che un accordo entro settembre è la «premessa» per confermre le detassazioni vigenti anche per l'anno prossimo.
Il direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta, si complimenta con Bonanni per l'apertura, ma lascia capire di non volere un accordo «ad ogni costo» dichiarando che il tempo per fare bene c'è.
Proprio sull'«ad ogni costo» si concentra invece la
Di lavoro si tornerà a parlare il 2 settembre, e già le posizioni appaiono divise: la CISL preme per un'ulteriore detassazione del lavoro straordinario e snocciola cifre per dimostrare che costerebbe meno dell'abolizione dello scalone, la CGIL chiede
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