La crisi dei mari e dei loro abitanti: differenze tra le versioni

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Come poi la troupe di documentaristi sia riuscita a controllare la situazione con un orso bianco affamato a pochi metri è davvero misterioso. La mattina dopo c'era la nebbia e almeno qui la 'tenuta mimetica' dell'orso non era uno svantaggio. Si lancia all'attacco di un altro tricheco, mentre il branco si allarma e si butta in acqua. Ma fallisce ancora. E quel che è peggio, ne subisce un danno permanente. La simulazione al computer naturalmente ha semplificato l'esito nella forma, ma non necessariamente nella sostanza. Le zanne del tricheco hanno ferito l'orso ad una zampa, che può malamente muovere toccando terra con dolori lancinanti. La vita solitaria degli orsi è priva di conforti parentali e di assistenza. L'estate è il momento peggiore, la fame si fa sentire e anche attaccare i trichechi sembra un'idea utile, anche se di ripiego.
 
L'orso è finito, ha perso la scommessa. Affamato e privo della capacità di muoversi con tutta la sua forza, senza speranza, scava una specie di buca per accomodarsi il suo corpo acciambellato. Nel mentre emette lamenti forti e cupi, una lamentazione per la sua condizione così misera. Poi abbassa il capo e chiude gli occhi, ma non con l'espressione di qualcuno soddisfatto della giornata trascorsa, ma con un dolore e una disperazione come chi si corica a stomaco vuoto, e senza speranza di mangiare anche all'indomani. Questa è la sua mesta fine. I trichechi, fortezze invulnerabili al suo attacco, sono ancora lì a pochi metri. Prendono il sole e ignorano, consapevoli e compiaciuti della fine della minaccia, quella massa di pelo bianco che giace inerte accanto a loro. Sanno che è ferito e che non li attaccherà più. Un esempio della ''Mors tua vita mea''. Per pagare la sopravvivenza dell’orso, la comunità di trichechi avrebbe dovuto farsi sbranare qualcuno dei suoi cuccioli.
 
Quel che non sanno né loro né l'orso, è che il riscaldamento globale ogni anno provoca il disgelo anticipato e riduce drasticamente il pack. Lasciando gli orsi polari senza habitat. Le foche, nel frattempo, non se la passano necessariamente bene: centinaia di migliaia vengono uccise in Canada ogni anno da esseri umani, con quote di caccia consentite, e nonostante le proteste delle associazioni ambientaliste. Loro sono definite 'concorrenti' della pesca umana e vanno 'tenute sotto controllo'.