Smaltimento illegale di rifiuti tossici nella Tuscia
2 maggio 2005
Oggi un'operazione dei Carabinieri ha portato alla scoperta di un traffico di rifiuti tossici provenienti prevalentemente dal nord Italia che dopo un tortuoso percorso finivano in 3 cave della Tuscia nella provincia di Viterbo.
Un giro di affari di circa due milioni e cinquecento mila euro, e una quantità di rifiuti speciali (tossici e no) di circa 250.000 tonnellate.
Le tre cave sono state poste sotto sequestro, due persone sono in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 2 hanno obbligo di firma.
Le cave sequestrate sono nei comuni di Capranica, Vetralla e Castel Sant'Elia.
I cittadini della Tuscia sono allarmati. Che tipi di rifiuti confluivano nelle cave? Sono inquinate le falde acquifere? Le tre cave sono soltanto la punta di un iceberg? Funzionano i meccanismi di controllo pubblici?
Legambiente, Coldiretti, il Comune di Vetralla, il Comune di Capranica e la Provincia di Viterbo hanno dichiarato di volersi costituire parte civile nell'eventuale processo.
Appuntamenti
modifica- Lunedì 20 giugno 2005: Consiglio provinciale aperto ore 15:00 via Saffi, 49 - Viterbo
- Sabato 25 giugno 2005: Manifestazione a Cinelli (Vetralla)
- Giovedì 30 giugno 2005: Assemblea pubblica a Castel S.Elia
- Sabato 2 luglio 2005: Manifestazione a Capranica
Aggiornamenti
modifica- L’11 maggio 2005 è nato un comitato formato da cittadini di Capranica con lo scopo di fare e avere informazioni sulla vicenda, e di sollecitare l'intervento della pubblica amministrazione per l'analisi del fattore di inquinamento e l'eventuale bonifica dei siti.
- Il 15 maggio 2005 il comitato ha chiesto l'autorizzazione per tenere aperto un banchetto durante le festività del paese allo scopo di fare informazione. Il sindaco di Capranica non ha accordato la richiesta sebbene fosse stata protocollata in tempo utile.
- Il 16 maggio 2005 alcuni cittadini hanno verificato l'avvenuta riapertura della cava di Capranica, allarmati dal passaggio di grossi camion nella zona interessata. Dopo la verifica si sono recati presso gli uffici del comune e hanno consegnato una richiesta scritta di chiarimenti sulla decisione della riapertura e sui controlli previsti sui carichi in uscita dalla cava. A detta dei gestori e di un vigile urbano la cava è stata riaperta per la sola attività estrattiva mentre rimangono i sigilli della magistratura sulla zona di scarico rifiuti.
- Il 17 maggio 2005 si è tenuto il Consiglio Comunale di Vetralla.
- Il 18 maggio 2005 dalla provincia arriva comunicazione al Comune di Capranica del ritiro della concessione per lo smaltimento di rifiuti nella cava di Capranica.
- Il 21 maggio 2005 si è tenuta un'assemblea pubblica a Capranica. Leggi il resoconto.
- Il 23 maggio 2005 si dovrebbe essere tenuta la prima riunione operativa della commissione straordinaria sulla cava del Cinelli a Vetralla. Leggi e/o scrivi il resoconto. Legambiente Viterbo diffonde un comunicato stampa sull'allarmante silenzio delle amministrazioni pubbliche.
- Il 26 maggio 2005 si è tenuto un consiglio comunale aperto a Capranica per organizzare le azioni da intraprendere. Leggi il resoconto.
- Il 31 maggio 2005 si è tenuta una riunione del comitato cittadino di Capranica.
- L'11 giugno 2005 è stata effettuata un'assemblea presso l'Amministrazione provinciale sui temi della partecipazione e del traffico di rifiuti illeciti. È stato stilato un documento-bozza da presentare al Consiglio Provinciale aperto del 20 giugno 2005.
- Il 14 giugno 2005 si è tenuta la riunione comitato cittadino di Capranica. Indetta manifestazione del 2 luglio 2005.
Quali rifiuti sono stati scaricati ?
modificaDa un articolo di Gianni Tassi su Il Messaggero: terre inquinate da Pcb, rifiuti farmaceutici, piombo, nichel, zinco e mercurio. Secondo alcuni cittadini di Vetralla il colore azzurro delle acque del Cinelli indicherebbero presenza di cromo. Secondo Legambiente si tratterebbe di amianto, metalli pesanti, cromo, diossina e arsenico, talora anche rifiuti radioattivi.
Da quanto tempo i rifiuti venivano scaricati?
modificaSecondo Legambiente il conferimento di rifiuti tossici presso la provincia di Viterbo dura da oltre 15 anni. Dal 2000 il traffico è documentato in un rapporto della Commissione Parlamentare sulle Ecomafie.
Notizie dirette
modifica2005: Rapporto commissione parlamentare sulle Ecomafie
modificaVerso febbraio/marzo 2005 un rapporto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite a esso connesse parlava di discariche a Vetralla e Capranica.
Walter Mancini, consigliere comunale di Vetralla, assieme a Umberto Cinalli di Legambiente hanno portato avanti una serie di verifiche sui rifiuti conferiti nella discarica di Vetralla. Da queste verifiche emergeva una confluenza di rifiuti portati da camion provenienti da tutta Italia, soprattutto dal nord.
2004: TIR in transito notturno
modificaÈ stato formato un comitato di interesse a Capranica, uno dei comuni coinvolti nel traffico dei rifiuti. Persone che abitano vicino alla cava dicono di aver sentito per un periodo di circa un anno e mezzo (fino a settembre 2004) un viavai di TIR che nottetempo andavano e tornavano dalla cava dell'azienda "Pozzolane e Derivati", una delle tre poste sotto sequestro dalla magistratura.
2004: TIR rovesciato sull'Aurelia
modificaLa data di settembre 2004 corrisponde a quella in cui un TIR che trasportava rifiuti tossici si rovesciò sulla via Aurelia in direzione Vetralla. A seguito del rovesciamento del TIR il sindaco di Vetralla emanò un'ordinanza vietando l'uso dell'acqua anche per scopi agricoli. L'ordinanza non venne pubblicizzata molto, la unica affissione pubblica venne fatta apponendo un avviso su un guardrail in curva! L'affissione, rimossa dopo alcuni mesi è tornata al suo posto dopo la notizia della stampa nazionale data il 2 maggio 2005. Diversi consiglieri in quell'occasione chiesero chiarimenti alla giunta ma non ebbero risposte soddisfacenti.
2002: TIR rovesciato sulla Cassia
modificaUn volontario di Legambiente ricorda un avvenimento del 2002 in cui un TIR si rovesciò sulla via Cassia. Il TIR trasportava rifiuti tossici e per evitare l'inquinamento ambientale si procedette con l'isolamento del manto stradale attraverso teli di materiale plastico tuttora visibili sul ciglio della strada.
Documenti
modifica- Il Decreto Ronchi aggiornato, da ultimo, alla Legge 15 dicembre 2004, pubblicata su GU n. 302 del 27 dicembre 2004 - curato da AmbienteDiritto.it
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