Sicilia: si dimette il governatore Cuffaro, ad aprile le elezioni

domenica 27 gennaio 2008

Dopo la condanna a 5 anni per favoreggiamento, il governatore della Sicilia, Salvatore Cuffaro ha presentato, in una seduta straordinaria dell'Assemblea Regionale Siciliana, il parlamento dell'isola, le dimissioni dalla carica. In virtù delle particolari leggi siciliane, se il governatore si dimette, l'elettorato è chiamato alle urne, anche se, in oltre 60 anni, una occasione del genere non si è mai verificata. Entro tre mesi dalla data di ieri, quindi, si voterà per scegliere il nuovo governatore.

Le dimissioni, volute dall'opposizione di centro-sinistra, ma non dalla maggioranza della Casa delle Libertà che lo sosteneva, sono state presentate in un clima molto contrastato, che ha visto reazioni diverse tra le forze politiche dell'assemblea.

Intervenendo nella seduta straordinaria, Cuffaro ha detto: «Non potevo essere un fattore di divisione, francamente preferisco la via dell'umiltà. Lo faccio per coerenza, per non tradire quegli ideali ai quali sono stato educato, lo faccio per la mia famiglia e lo faccio come ultimo atto di rispetto verso i siciliani, che in questi anni ho servito con dedizione, semplicità e con quella onestà che sono certo mi verrà completamente riconosciuta».

Mentre entrava nelle sede del parlamento regionale siciliano, Palazzo dei Normanni, si è levato dai parlamentari della maggioranza di centro-destra un fragoroso applauso. Parla il capogruppo di Alleanza Nazionale, Salvino Caputo: «Tutti i gruppi parlamentari del centrodestra hanno fatto a Cuffaro una richiesta affettuosa e istituzionale di restare al suo posto. Tutti i gruppi hanno ribadito il senso della fiducia votata giovedì scorso».

L'azzurro Gianfranco Micciché, presidente del parlamento della regione, fa anch'esso una battuta: «Tutti apprezzino il senso di responsabilità di Cuffaro. Nella mia pur breve vita politica non mi era mai capitato di assistere all'assunzione di scelte, sia dal punto di vista umano che politico, così difficili». Ad annunciare infine le elezioni è stato Micciché: «Le elezioni saranno indette entro tre mesi dallo scioglimento come previsto dalla legge. Nelle more il governatore e gli assessori manterranno i poteri per l'ordinaria amministrazione».

Dal leader dell'UDC, Pier Ferdinando Casini espresso «un profondo apprezzamento per il suo senso delle istituzioni e per il suo amore per la Sicilia. La polemica mafia-antimafia non si può fare sulla pelle di Cuffaro e dell'Udc anche da parte di chi, in questi giorni, ha avuto un po' troppe amnesie. Sono certo che tra qualche mese, quando Cuffaro sarà assolto da tutte le accuse, tanti sciacalli di queste ore saranno in prima fila a chiedergli scusa».

Commenta anche l'Italia dei Valori, tramite il presidente Antonio Di Pietro: «Non si dimette per scelta personale e senso di responsabilità, bensì per evitare un provvedimento che lo avrebbe obbligato a rassegnarle. Cuffaro anticipa una decisione dettata dall'ordinamento vigente, come ho ampiamente argomentato nella lettera che inviai giorni fa al presidente Prodi e ai ministri Lanzillotta e Amato. Le dimissioni di Cuffaro, quindi sono ben altro che un atto etico e morale. La grave condanna riportata e le motivazioni della sentenza non lasciano dubbi: le dimissioni erano e sono l'unica strada da prendere».

Silvio Cuffaro, fratello dell'ex presidente, aveva già annunciato le dimissioni, prima della comunicazione ufficiale: «Mio fratello si dimette da governatore. Si dimetterà, ce lo ha detto. Non poteva fare altrimenti, questo accanimento giudiziario ma anche politico non poteva andare avanti. Lo accoglieremo in famiglia per dargli la serenità che merita - conclude Silvio Cuffaro -. Ora sì che vale la pena di fare festa con i cannoli».

E particolare sarà anche la manifestazione di quest'oggi davanti il palazzo della Regione, organizzata da Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia 16 anni fa: gli organizzatori distribuiranno gratuitamente un quintale di cannoli siciliani alla gente; la scelta del tipico dolce ricalca la decisione di Cuffaro di alcuni giorni fa di festeggiare la decisione del Tribunale che non aveva riconosciuto nella sentenza l'aggravante mafiosa al favoreggiamento con, appunto, i cannoli.

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