Secondo i cacciatori, le balene affamano il Terzo mondo

lunedì 23 giugno 2008

Alla vigilia dell'apertura del 60esimo summit della Commissione internazionale per la caccia alle balene, Norvegia, Giappone e Islanda hanno sostenuto che i Cetacei sono responsabili di intaccare le risorse ittiche dei mari dei Paesi in via di sviluppo e che quindi sarebbe giusto ricominciare a cacciarle.

Le critiche del WWF

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Secondo il responsabile del programma Traffic del WWF Italia Massimiliano Rocco, la colpa della diminuzione del pescato sarebbe da imputare invece all'overfishing, cioè all'eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche per la pesca. Rocco annuncia che al summit sarà presentato un dossier dal titolo "Who's eating all the fish?" ("Chi sta mangiando tutto il pesce?") volto a dimostrare come il 60% del pesce catturato nei Paesi in via di sviluppo sia destinato ai mercati occidentali e a quelli giapponesi e Cinesi e che quindi non sono le balene a sottrarre il cibo ai paesi poveri.

Al summit, cui parteciperanno 80 Paesi, l'Italia sarà rappresentata dall'Istituto per la ricerca sul mare (ICRAM) e dai ministeri dell'Ambiente e delle Politiche agricole.

Australia e Giappone si scontrano

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Intanto è scontro tra Australia e Giappone, i cui rispettivi premier, Kevin Rudd e Yasuo Fukuda, hanno "concordato di essere in disaccordo". Secondo l'Australia, il ruolo della commissione dovrebbe essere quello di proteggere le balene, più utili da vive che da morte in base ai grandi guadagni derivanti dal whale watching. Al contrario, secondo i giapponesi la commissione dovrebbe considerare le balene come una risorsa commerciale e la moratoria istituita nel 1987 dovrebbe essere rimossa.

La difesa delle balene è stata affidata al ministro dell'ambiente australiano Peter Garrett, il quale proporrà l'istituzione di piani internazionali per la protezione delle balene, l'istituzione di programmi di ricerca cooperativi e l'abolizione dei permessi di caccia a scopo scientifico. Inoltre verrà chiesto di esaminare i possibili danni ai Cetacei dovuti ai cambiamenti climatici.

Secondo l'opinione pubblica australiana, il governo di Canberra dovrebbe avviare delle azioni legali internazionali contro il Giappone, mentre i Giapponesi non vogliono che altri Paesi dicano loro come comportarsi.