Scuole pugliesi: conflitto tra i tribunali amministrativi sull'ordinanza regionale

domenica 8 novembre 2020

Certamente peculiare il caso della Puglia dove due sezioni del Tribunale amministrativo regionale (quella di Bari e quella di Lecce) hanno elaborato due sentenze in totale contrasto in merito ai ricorsi presentati contro l'ordinanza n° 407 del Presidente Michele Emiliano.

L'ordinanza, emanata il 28 ottobre 2020, predisponeva la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado sulla scia di quanto fatto in Campania alcune settimane prima, scavalcando di fatto il governo e in particolare il Ministero dell'istruzione. Non erano infatti mancate le proteste da parte del Ministro Lucia Azzolina, che in un post su Facebook ha riportato i numeri comunicati dalla regione sull'esiguo contagio nella popolazione scolastica (417 studenti su un totale di 562 000).

Alcune associazioni di genitori, appoggiati dalla sezione del Codacons di Lecce, avevano presentato due ricorsi separati al TAR pugliese di cui uno è stato accolto dalla sezione di Bari, con la motivazione: "L'ordinanza del Presidente della Regione Puglia con cui è stata disposta la didattica integrata per tutte le scuole di ogni ordine e grado sul territorio regionale, ad eccezione dei servizi per l'infanzia, interferisce, in modo non coerente, con l'organizzazione differenziata dei servizi scolastici disposta dal sopravvenuto DPCM 3 novembre 2020. Il DPCM colloca la Puglia tra le aree a media criticità (c.d. "zona arancione") e persino per le aree ad alta criticità (c.d. "zone rosse") prevede la didattica in presenza nelle scuole elementari". Pertanto: "non emergono ragioni particolari per le quali la Regione Puglia non debba allinearsi alle decisioni nazionali in materia di istruzione".

La sezione del TAR di Lecce invece ha respinto una simile istanza, ritenendo prevalente il diritto alla salute rispetto a quello allo studio. Secondo la stessa sezione inoltre, vista la limitazione temporale del provvedimento, che durerà fino al 24 novembre, che è "suscettibile anche di riduzione in base alla valutazione dell'impatto delle misure assunte sull'evolversi della situazione epidemiologica...", pertanto: "... le prioritarie esigenze di tutela della salute possano giustificare un temporaneo sacrificio sul piano organizzativo delle famiglie coinvolte".

Il MIUR, tramite il proprio sito web, ha manifestato "il pieno sostegno alla comunità scolastica pugliese" richiedendo alla regione Puglia di "ritirare o correggere l'ordinanza".

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