Sì dell'Unione Europea alla sperimentazione sulle staminali

24 luglio 2006

Dall'Unione Europea arriva il sì che permetterà la ricerca (sia pure con rigorosi limiti) sulle cellule staminali. La decisione prevede, tra l'altro, che non sia possibile finanziare progetti che prevedano la distruzione degli embrioni.

La decisione è arrivata dopo una lunga discussione e un faticoso compromesso fra i ministri della ricerca, soprattutto sull'emendamento Niebler, che fissa un termine ultimo per l'impianto degli embrioni crioconservati. L'emendamento, proposto dalla Germania, è stato accolto con favore dal ministro italiano Fabio Mussi, che rappresenta l'Italia, sbloccando la situazione.

Adesso, secondo Mussi, bisogna andare verso la costituzione di un comitato che stabilisca il limite (ovvero la data) in cui l'impianto degli embrioni deve avvenire. Secondo il ministro, questo comitato deve essere composto da esperti, scienziati e bioeticisti.

Il ministro ha anche difeso la ricerca sugli embrioni: secondo Mussi, la ricerca non è un attentato alla dignità umana, se difesa da paletti rigorosi che impediscano un uso sbagliato della ricerca. Al contrario, fermare la ricerca toglierebbe "la speranza a milioni di malati".

Intanto Rocco Buttiglione risponde a Mussi, facendo appello ai cattolici dell'Unione, sostenendo che l'accordo sulla ricerca è stato frainteso dalle frange più laiche della maggioranza, chiudendo gli ultimi spiragli al rispetto della dignità umana.

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