Russia: Putin firma legge che aumenta le multe alle proteste illegali
sabato 9 giugno 2012
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato ieri, 8 giugno, una nuova legge, che aumenta le multe contro coloro che sono coinvolti in proteste illegali, ignorando le preoccupazioni del suo consigliere per i diritti umani e il Consiglio d'Europa.
Il provvedimento è stato proposto dal partito dominante in Russia, Russia Unita, in seguito alle proteste del 7 maggio, coincidenti con la terza elezione di Putin, che hanno visto scontri tra manifestanti e polizia, con 400 arresti. La legge è passata con 241 favorevoli e 147 contrari; ed entrerà in vigore dell'inizio della prossima settimana, in vista del Russia Day dove sarà prevista una protesta a Mosca per i 12 anni di governo di Putin.
La nuova legge aumenta le sanzioni massime per le persone coinvolte in proteste illegali da 100 rubli (equivalente a 2,45 euro) a 10.000 rubli (equivalente a 245 euro), ma coloro che violano "le regole stabilite dalla condotta" la multa aumenta a 20.000 rubli (490 euro), quando il minimo precedente era 1.000 (24 euro). Ai funzionari catturati invece durante le proteste la multa è aumentata da 50.000 rubli (1225 euro) a 600.000 rubli (14.700 euro).
Gli organizzatori di proteste che provocano lesioni o danni possono essere multati fino a 300.000 rubli (7350 euro). Le violazione delle legge può anche essere penalizzata con la carcerazione per un massimo di 15 giorni, o come alternativa 200 ore di servizio alla comunità. I manifestanti non possono avere i volti coperti e nessuno con una fedina penale sporca può organizzare una protesta.
I sostenitori di questa legge dicono che è necessaria per la sicurezza pubblica. Putin ha spiegato che le proteste «devono essere organizzate in modo tale che possano causare alcun danno agli altri cittadini, che non ne prendono parte» e ha insistito che le autorità «dovrebbero applicare la nuova legge in modo tale che non limiti il diritto dei cittadini di espressione su qualsiasi questione di politica interna o esterna, comprese le marce per strada, gli eventi e le manifestazioni».
Dmitrij Peskov, portavoce di Putin, ha detto che la legge sarà pubblicata nell'edizione del sabato della Rossiyskaya Gazeta; ha aggiunto inoltre che la legge ha trovato legislazioni simili in altri stati europei. Irina Yarovaya, che guida la sicurezza della Duma di Stato e del comitato anti-corruzione, ha convenuto che la salute e la sicurezza è priorità assoluta della legge.
Yarovaya ha sottolineato il fatto della "giovinezza" della costituzione russa, dicendo che «Stiamo solo iniziando ad avere l'esperienza che gli altri stati hanno accumulato in decenni e secoli», aggiungendo anche che la "missione politica" di Putin è tutela della sicurezza pubblica e gli interessi nazionali del paese.
Putin ha detto di aver studiato le leggi dei membri dell'Unione Europea, «non c'è nulla nella nostra legge che sarebbe stata più dura di una legislazione simile nei paesi che ho nominato», che includono Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Putin si è in particolar riferito ai raduni di massa, auto incendiate e negozi derubati capitati l'anno scorso in quest'ultimo paese.
La legge ha ricevuto critiche negative sia nazionalmente che internazionalmente. Mikhail Fedotov, presidente dei diritti umani del consiglio russo, ha consigliato a Putin di porre il veto a questa legge, sperando che sia applicata in modo moderato. Il Consiglio sostiene che violerebbe la legislazione esistente compresa la costituzione.
Igor Lebedev, un importante liberal-democratico, ha dichiarato che la firma di Putin è stata assolutamente prevista. I democratici liberali sono contrari a questa legge; Sergei Mitrokhin, leader della Yalboko, ha chiamato la legge come «un divieto di raduni e azioni politiche. Ora chiunque può essere punito con lavori forzati, o con una multa pazza. Non posso raccogliere persone per una manifestazione sapendo che potrebbero essere inviate direttamente in galera da lì».
Mikhail Gorbačëv, ex presidente dell'Unione Sovietica, ha descritto la firma di questa legge come un errore che avrà le sue necessarie revisioni. Putin però ha ammesso la possibilità di una revisione: «Se i deputati avranno qualcosa in contrario, chiederemo loro di apportare alcune correzioni».
L'opposizione della Russia deriva dal fatto che, secondo i protestanti, la vera motivazione di Putin è di fornire una risposta alla manifestazione prevista per il 12 giugno ai suoi danni, che deriva dalle diffuse irregolarità nelle elezioni presidenziali di quest'anno. Ilya Yashin, uno dei leader del movimento, ha definito la legge «assolutamente politicamente irresponsabile» che non scoraggerà i manifestanti. «Le autorità stanno lottando contro le proteste, invece di lottare contro l'ingiustizia che le sta causando», ha aggiunto Yashin.
L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha anche criticato la legge. Putin, però, ha avvertito che «Una società che permette di raduni e marce deve proteggersi dal radicalismo».
Fonti
modifica- «Russia: Putin firma legge anti-proteste» – ANSA, 8 giugno 2012.
- [EN] – Jonathan Earle «Putin Throws Down Gauntlet for Protesters» – The Moscow Times, 9 giugno 2012.
- [EN] – Marc Bennetts «Putin Approves Huge Rise in Protest Fines» – RIA Novosti, 8 giugno 2012.
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