Ridotti da 78 a 72 i seggi italiani all'Europarlamento

giovedì 11 ottobre 2007

L'ingresso di Romania e Bulgaria, che ha portato a 27 il numero complessivo di paesi facenti parte dell'Unione Europea, ha portato ad un nuovo piano di spartizione dei seggi che ogni stato detiene presso l'Europarlamento, a Strasburgo (Francia). Secondo la proposta approvata in questa mattina, infatti, il numero massimo di deputati è ridotto a 750 dagli attuali 785 e, per arrivare a questa soglia includendo i deputati dei nuovi paesi, si sono dovuti operare alcuni tagli.

Il più sostanzioso, e penalizzante, è quello che ha riguardato i seggi assegnati al nostro paese; dalle elezioni del 2009, infatti, usciranno solamente 72 rappresentanti presso l'organo politico comune europeo, contro i 78 attuali (stabiliti dalle elezioni del 2004).

La proposta “Lamassoure-Severin” (che prende il nome dall'europarlamentare francese del PPE Alain Lamassoure e dal collega rumeno del PSE Adrian Severin), che penalizza l'Italia, è stata oggetto di dure critiche da parte del premier ed ex-presidente della Commissione Europea Romano Prodi, che ha detto di aver appreso i dati della votazione (154 sì, 109 no, opposizione della delegazione italiana) dopo aver parlato dei metodi inaccettabili con i quali il paese perde la parità dei seggi con Francia e Regno Unito con il presidente del parlamento Poettering, il suo successore José Manuel Barroso e José Sócrates, primo ministro del Portogallo e presidente di turno dell'Europa.