Privatizzazione della Protezione Civile in società per azioni

sabato 30 gennaio 2010

Guido Bertolaso, capo della Protezione civile


Il decreto legge 195 del 30 dicembre 2009, composto da diciannove articoli, stabilisce molteplici iniziative: dalla sanzione della fine dello stato di emergenza rifiuti in Napoli, alla privatizzazione della Protezione Civile, che modificherà il suo nome in: «Protezione civile servizi s.p.a.», come statuito dall'articolo 16 del detto decreto.

Tale modifica provocherà profondi mutamenti nella gestione della stessa, nonché nel suo modo di operare; gli obiettivi ora divengono: «le situazioni di emergenza socio-economico-ambientale [...], quelli relativi ai grandi eventi [...]. I rapporti tra il Dipartimento della protezione civile e la Società sono regolati da un apposito contratto di servizio». Inoltre la società potrà anche avere degli utili: «destinati a riserva, se non altrimenti determinato dall'organo amministrativo della società previa autorizzazione del soggetto vigilante».

Tale società sarà: «posta sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della protezione civile ed opera secondo gli indirizzi strategici ed i programmi stabiliti dal Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Capo del Dipartimento nazionale della protezione civile».

In questi giorni si stanno levando numerose lamentele al decreto ancora in discussione, a causa della vaghezza della missione, della cessazione del principio di assoluta sussidiarietà, e della accentratezza della sua gestione.

Antonio Jiritano, rappresentante sindacale dei Rdb Vigili del Fuoco, ha così dichiarato oggi: «La Protezione Civile Spa rischia di diventare uno strumento inutile, uno strumento che non serve [..] alle emergenze»; e poi: «senza il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco è svuotata del suo spirito. Gli effetti li abbiamo già avuti il 6 aprile scorso con il terremoto in Abruzzo dove i primi tre giorni la macchina della Protezione Civile è stata inesistente», aggiungendo che: «a otto mesi dal sisma il centro storico dell'Aquila è ancora deserto e impraticabile».

Un'altra sindacalista, Paola Palmieri, ha invece fatto notare che: «La Protezione Civile Spa gestirà un fiume di denaro che potrà essere speso senza controllo con potere assoluto di Bertolaso. Tutto questo parte da lontano, già dal 2004 quando i Vigili del Fuoco sono stati spostati nel comparto sicurezza. È passato da un servizio al cittadino a un servizio per l'ordine pubblico».

Il giornalista Manuele Bonaccorsi, che ha pubblicato un libro-inchiesta sulla Protezione Civile, ha invece affermato che la Protezione civile: «non si occupa soltanto di soccorsi in caso di calamità naturali ma decide la ricostruzione delle città disastrate, coordina gli appalti pubblici, amministra risorse finanziarie di proporzioni rilevanti [...] e che «gestisce grandi eventi, manifestazioni sportive, meeting religiosi. Utilizza l'emergenza per governare il territorio. Ma non fa prevenzione, come dimostra il caso de L'Aquila e quello di Messina».

Il giornalista Alberto Burgio paragona l'operazione alla legge speciale Scelba del 1951, durante l'ottavo governo Alcide De Gasperi, la quale prevedeva il conferimento di pieni poteri al governo, compreso il derogare le leggi vigenti ed il «requisire prestazioni personali», in caso di: «eventi che costituiscano pericolo o danno per la incolumità pubblica delle persone e delle cose»; in quell'occasione Giorgio Amendola lamentò la vaghezza del concetto, paventando il colpo di stato se fosse rientrato nella definizione anche «il riacutizzarsi di contrasti politici».

Rimanendo ai fatti dal 2001 a oggi la Protezione civile ha lavorato sulla base di più di seicento ordinanze, molte delle quali non riguardanti quelle emergenze per cui la si potrebbe ritenere votata; per esempio la Protezione Civile è intervenuta per l'emergenza traffico in città come Roma, Milano, Napoli, Catania, dove i sindaci hanno potuto agire senza interpellare il consiglio comunale; è ancora intervenuta nella gestione di cose definibili non altrimenti che grandi eventi: il G8, prima previsto alla Maddalena (costato 300 milioni, appaltatori imprese Marcegaglia) e poi svolto a l'Aquila; i mondiali di nuoto, i funerali di Giovanni Paolo II. La protezione civile ha inoltre mobilitato la Forza armata, come ad esempio nel caso dell'emergenza rifiuti a Napoli.

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