Palermo: diffama l'omicida del marito, vedova multata

mercoledì 31 ottobre 2007

A Palermo Irene Librera, vedova di Simone La Mantia, dovrà versare la somma di 300 euro a Salvatore Mannino, omicida del marito, per diffamazione.

La settimana scorsa Mannino, proprietario di una impresa di pompe funebri nel capoluogo siciliano, ha beneficiato dell'indulto approvato dal Senato il 29 luglio 2006 che ha ridotto di tre anni la sua condanna fissata a 6 anni di carcere per l'omicidio di La Mantia avvenuto nell'ottobre del 2004.

L'uomo aveva pestato a morte, in compagnia del figlio Natale, il marito trentasettenne della Librera a causa di una manovra errata di quest'ultimo che ha graffiato l'autoveicolo dei Mannino. La vedova e la figlia di 4 anni hanno assistito impotenti alla scena.

Maria Elena Gamberini, giudice dell'Udienza Preliminare, aveva considerato colpevole di omicidio preterintenzionale solamente Salvatore Mannino. Ormai ultrasettantenne l'uomo può avvalersi degli arresti domiciliari per scontare la pena.

La donna, alla notizia della riduzione della pena, aveva affermato "la giustizia mi ha deluso", aggiungendo che "la vera vittima sono io oltre a mio marito". La piccola infatti "è ancora in terapia" e "si sveglia di notte gridando". Il suo intervento si era concluso con la frase "quell'uomo non pagherà per quello che ha fatto" e che invece degli arresti domiciliari Mannino "prendeva tranquillamente il sole".

Quest'ultima dichiarazione ha fatto scattare la condanna per diffamazione da parte di Silvana Saguto. Una sanzione considerata assurda dalla Librera.

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