Omicidio Sandri: il questore di Arezzo ricostruisce la dinamica dell'accaduto
domenica 11 novembre 2007
Omicidio di Gabriele Sandri |
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Durante la conferenza stampa tenuta alle 17 di oggi, il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe, insieme al portavoce della Polizia di Stato Roberto Sgalla, ha ricostruito la dinamica della sparatoria che ha portato alla morte di Gabriele Sandri, il giovane tifoso di Roma.
A differenza di quanto detto precedentemente, nelle prime ricostruzioni, la morte di Sandri non sarebbe avvenuta nell'area antistante l'autogrill, bensì fuori da questo.
La pattuglia della polizia era impegnata in un controllo su due autovetture nell'autogrill sulla carreggiata sud (direzione Roma), quando alcune urla provenienti dall'area di sosta in direzione opposta hanno richiamato l'attenzione degli agenti che, per sedare la rissa, hanno deciso come prima opzione di far suonare le sirene delle vetture di servizio, sperando in un effetto dissuasore.
Mentre la macchina con all'interno Sandri stava procedendo verso il casello di Arezzo (distante circa quattro chilometri), l'agente che materialmente avrebbe commesso l'omicidio ha sparato due colpi, probabilmente in aria, ma che invece hanno raggiunto l'automobile, frantumando il finestrino posteriore e trapassando il collo del giovane tifoso.
Il proiettile, trapassando il collo, potrebbe aver determinato la morte sul colpo di Gabriele. Come ben noto, infatti, per il collo passano sia la giugulare, l'arteria che porta il sangue agli organi siti nella cavità cerebrale, sia il midollo spinale, che trasporta i segnali inviati dal cervello ai vari organi. La recisione di tali organi può comportare la morte immediata o comunque in tempi molto brevi.
Fonti
- «Arezzo, il racconto del Questore "Due spari in aria... colpito il giovane"» – la Repubblica, 11 novembre 2007.
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