Naufragio della Costa Concordia
lunedì 16 gennaio 2012
Il naufragio della Costa Concordia è avvenuto venerdì 13 gennaio 2012. Intorno alle 21:30 la nave da crociera, di proprietà della compagnia genovese Costa Crociere, ha urtato nei pressi dell'Isola del Giglio una roccia affiorante che ha causato l'apertura di una falla di diverse decine di metri sul lato sinistro dello scafo. In conseguenza dell'urto, la nave ha iniziato ad imbarcare acqua e si è successivamente inclinata a dritta fino ad un'inclinazione di 80 gradi, incagliandosi sulla scogliera della punta Gabbianara. L'incidente ha provocato undici morti[1], di cui uno per infarto e dieci per annegamento in seguito alla caduta in mare[2]; vi sono stati inoltre quattordici feriti.
La Costa Concordia era salpata dal porto di Civitavecchia per una crociera nel Mediterraneo; a bordo aveva circa 4.220 persone.[3][4]
Naufragio
La sera del 13 gennaio 2012, la nave stava effettuando una crociera nel Mediterraneo. Partita da Civitavecchia con scali previsti a Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma di Majorca, Cagliari, Palermo, urta tra le 21:20 e le 21:40[5] gli scogli a 500 metri dal porto dell'Isola del Giglio, provocando uno squarcio di 70 metri nello scafo e causando 11 morti[1], alcuni feriti e numerosi dispersi, con l'evacuazione totale delle 4.229 persone a bordo della nave tra equipaggio e passeggeri. Verso le 22:00 – hanno raccontato i testimoni a bordo della nave – la luce è andata via, la nave ha cominciato ad imbarcare acqua ed inclinarsi mentre avvenivano i soccorsi. La nave, inclinata di circa 80 gradi su una secca di punta Gabbianara, ha reso le operazioni di evacuazione estremamente difficoltose; affonderà parzialmente il giorno seguente[3] (guarda la mappa dell'ultima rotta).
Evacuazione
I passeggeri sono stati evacuati, in parte dall'equipaggio e per il resto da imbarcazioni civili, tra i quali un traghetto della Toremar presente a Porto Santo Stefano, e mezzi di pattuglia della Guardia Costiera, dei Vigili del Fuoco e delle forze dell'ordine italiane intervenuti; il numero elevato di persone in rapporto alla popolazione dell'isola ha generato una emergenza sanitaria dovuta anche alla carenza di farmaci.
Inchiesta
Il comandante Francesco Schettino è stato prima sottoposto a fermo giudiziario e poi arrestato.[6] In seguito ha ottenuto gli arresti domiciliari, contro i quali la procura ha annunciato ricorso.[7]
Articoli correlati
Fonti
- «Domiciliari a Schettino, Procura farà ricorso: potrebbe fuggire» – Adnkronos, 18 gennaio 2012.
- «Naufragio Costa Concordia. I morti accertati salgono a 11. Recuperate le salme dai sommozzatori» – ArticoloTre, 17 gennaio 2012.
- «Costa Concordia, sale a 6 il bilancio delle vittime. Dopo i due sposini coreani estratto vivo il capo commissario di bordo» – Il Sole 24 ORE, 15 gennaio 2012.
- «Naufragio al Giglio, tre morti annegati – Fermati comandante e primo ufficiale» – Corriere della Sera, 14 gennaio 2012.
- Massimo Vanni, Laura Montanari, Simona Poli «Tragedia al Giglio, panico per oltre 4000 persone tre morti, 14 feriti, dispersi "non quantificabili"» – la Repubblica, 14 gennaio 2012.
- «Incidente Costa Concordia, palermitani a bordo» – palermotoday.it, 14 gennaio 2012.
- «Naufragio Giglio/ Arrestato il comandante Francesco Schettino» – l'Unità, 14 gennaio 2012.
Note
Wikipedia ha una voce su Costa Concordia.
- ↑ 1,0 1,1 ArticoloTre, fonte cit.
- ↑ Il Sole 24 ORE, fonte cit.
- ↑ 3,0 3,1 Corriere della Sera, fonte cit.
- ↑ la Repubblica, fonte cit.
- ↑ palermotoday.it, fonte cit.
- ↑ l'Unità, fonte cit.
- ↑ Adnkronos, fonte cit.
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