Napoli: il comune ha le mani bucate

mercoledì 24 dicembre 2008

Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, insieme ad Antonio Bassolino, attuale presidente della Regione Campania

In aggiunta alla «mani pulite» che si sta abbattendo in questi giorni sull'amministrazione comunale di Napoli, arriva oggi una ricerca uno studio del Politecnico di Milano per la Fondazione Civicum che pone in evidenza numerosi dati di malagestione.

Il comune spende per la propria sopravvivenza (stipendi dei 13.000 dipendenti e auto blu) circa il 36% delle sue risorse, circa 450 milioni di euro l'anno, che ripartiti sono circa 460 euro per abitante, contro i 325 euro di Milano, i 278 di Roma e i 271 di Torino (tra il 25 ed il 21% delle entrate totali).

La seconda voce di spesa risulta curiosa: sembra che l'amministrazione di Napoli dichiari di spendere annualmente circa 250 milioni di euro per l'ambiente, quando una città come Milano ne spende 300.

La terza voce invece è il trasporto pubblico, che non sembra brillare per qualità, e che costa mediamente al contribuente 3-4 euro in più che nelle altre città italiane.

Altro mistero sono le spese gonfiate all'inverosimile per un posto all'asilo nido: circa 11.000 euro l'anno, quando a Milano o Torino viene dichiarata la metà.

Delle enormi spese, quelle elencate nel rapporto, che sembrano essere sostenibili grazie ad un fattore: i trasferimenti record dallo Stato. Essi sono di circa 600 milioni di euro all'anno, quasi la metà del totale delle entrate e pari a 7 volte la cifra incassata da Milano, 4 di quella di Roma e il doppio di Torino.

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