Napoli, allarme tubercolosi: muore dottoressa dell'ospedale San Paolo

sabato 20 ottobre 2018

Microfotografia col microscopio elettronico a scansione del Mycobacterium tuberculosis
Principali sintomi della tubercolosi

A Napoli ritorna l'incubo della tubercolosi: la notte del 19 ottobre è morta una dottoressa in servizio presso il reparto di Medicina d'Urgenza, dove alcuni mesi fa era stato ricoverato un paziente affetto da tubercolosi in fase attiva; in quel periodo, secondo alcuni dipendenti dell'ospedale, non sarebbero state utilizzate tutte le misure di prevenzione e disinfezione previste, e ciò potrebbe avere facilitare il contagio del personale.

Il medico deceduto, I.C. di 58 anni, era affetto da circa un anno da malattia autoimmune, curata con immunosoppressori che ne avrebbero indebolito le difese immunitarie; alla fine di agosto si è manifestata una forma di tubercolosi addominale. L'ultima complicanza, un'intossicazione epatica, sarebbe stata la causa del suo decesso presso l'ospedale Cotugno, specializzato nella cura delle malattie infettive.

Il direttore generale della Asl Napoli 1 Centro, Mario Forlenza, ha istituito una commissione d'indagine e richiesto una relazione da parte del direttore dell'ospedale; nel frattempo sono in corso degli accertamenti per un secondo caso sospetto di tubercolosi che avrebbe colpito un altro medico.

Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, membro della Commissione sanità afferma che non c'è alcuna emergenza e nessun rischio di contagio. Stando alle informazioni, la positività dell'altro medico non preoccupa perché essere positivi non significa aver sviluppato la malattia ma solo che si sono formati gli anticorpi per combatterla, una condizione che è comune a diverse persone.

Non più di due settimane prima, il quotidiano La Repubblica aveva riportato la denuncia sulla mancanza del Sanipril, una sostanza usata per la disinfettare i posti letto dei pazienti non appena dimessi.

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