Michigan: proteste al Campidoglio di Lansing

Lansing, venerdì 1 maggio 2020

Il Campidoglio di Lansing

Sono scoppiate violentemente le proteste (armate) dei cittadini del Michigan, che negli ultimi giorni si sono opposti alle misure promulgate dalla governatrice dello Stato, la democratica Gretchen Whitmer. Il Michigan è infatti uno degli Stati americani ad aver adottato le misure più restrittive, suscitando il malcontento dei suoi cittadini.

Nella giornata di ieri infatti nel Campidoglio della capitale Lansing, diversi manifestanti hanno fatto irruzione chiedendo l'allentamento delle misure restrittive adottate per contrastare il dilagare della pandemia di COVID-19 nello stato. In tutta risposta la governatrice, come riporta il il Washington Post, ha approvato il prolungamento dello stato di emergenza (e con esso le chiusure) fino al 28 maggio, contro il parere della Legislatura (a maggioranza repubblicana) e del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che le aveva invece suggerito di trovare un accordo per la progressiva riapertura.

Nel Michigan infatti sarebbe teoricamente richiesta l'approvazione delle due camere della Legislatura, che tuttavia sono state bypassate richiamando i poteri speciali statali in virtù dell'emergenza. La governatrice ha infatti sostenuto in un comunicato che "COVID-19 è un nemico che ha già preso più vite tra gli abitanti del Michigan di quanto abbia fatto la guerra del Vietnam". Nello stesso comunicato si riporta che nello Stato dovrebbero esserci 41 379 casi confermati e almeno 3 789 morti riconducibili al COVID-19.