Maxi sequestro di marijuana nell’agrigentino: droga per quindici milioni

giovedì 18 ottobre 2018

L'operazione “Green River”, portata a termine dal nucleo dei carabinieri, ha pochi precedenti in Sicilia: oltre 30 tonnellate di marijuana (nella foto), coltivate in una piantagione fra Naro e Campobello di Licata, sono state sequestrate questa notte nell’agrigentino.

Infiorescenze di Cannabis

A seguito del controllo dei movimenti di tre persone (e la ricognizione con l’utilizzo di un drone che ha confermato i sospetti dei carabinieri), una trentina di militari coadiuvati da alcune unità cinofile, ha fatto irruzione in un fondo agricolo, procedendo all'arresto del campobellese Carmelo Collana, 53 anni, dipendente comunale di Canicattì, proprietario del terreno, e dei fratelli Pietro e Vincenzo Martini, di 22 e 19 anni, originari di Belmonte Mezzagno, nella provincia di Palermo.

Le accuse mosse a loro carico sono di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; all’impiegato comunale è stato anche contestato il reato di detenzione illegale di arma da guerra, poiché in possesso di una pistola calibro 9 (ancora efficiente), con più di 50 cartucce dello stesso calibro.

All’interno di un casolare, utilizzato come essiccatoio per la lavorazione della droga, sono stati scoperti diversi sacchi di droga e una grandissima quantità di marijuana per terra e su dei reticolati. Parte della droga, circa 135 Kg, era già essiccata e pronta per essere immessa in commercio nell’isola. In un'altra piantagione in un terreno agricolo limitrofo, nascosta tra i filari di alberi di cachi, sono state rinvenute altre 10.000 piante alte circa due metri.

La droga sequestrata, una volta messa in commercio, avrebbe potuto fruttare almeno quindici milioni di euro.

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