Marcello Lippi è il nuovo CT dell'Italia, Donadoni lascia

giovedì 26 giugno 2008

Marcello Lippi

La Federcalcio ha comunicato ufficialmente tramite il loro sito web che Marcello Lippi tornerà alla guida della Nazionale. La presentazione ufficiale avverrà martedì prossimo, insieme a Giancarlo Abete.

Poche, ma sicuramente esaustive, le parole del nuovo commissario tecnico: "Sono molto, molto, molto felice. E sono molto motivato. Alla prossima settimana". Nella settimana che segue, dunque, la presentazione della squadra di Lippi.

Contestualmente all'arrivo di Lippi, dunque, è stata comunicata la fine del rapporto di lavoro tra la FIGC e l'ex CT, Roberto Donadoni, che, dopo aver incontrato Abete, ha chiuso la sua esperienza sulla panchina italiana.

Effettivamente si parla di "esaurimento dei termini del contratto", e non di esonero o dimissioni dell'allenatore; la motivazione di ciò è la clausola contrattuale contenuta nel documento firmato dall'ex allenatore, nel quale si diceva che, se la nazionale non avesse raggiunto almeno le semifinali, il tecnico non avrebbe avuto più ragione d'essere al suo posto, dando dunque il via alla sua successione.

A Donadoni dunque, non viene riconosciuta né alcuna penale né tanto meno la buona uscita, che egli stesso aveva rifiutato, e, che in caso avesse accettato, avrebbe portato nelle sue tasche una somma pari a 900 mila euro.

I commenti di Roberto Donadoni

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Commenti aspri, ma forse "di circostanza", quelli rilasciati nel corso della conferenza stampa da Roberto Donadoni, che dice: «Dispiace che un calcio di rigore abbia determinato questa situazione. In questi due anni la mia Italia ha fatto anche qualcosa di positivo, un'ultima partita non può cancellarlo», e che aggiunge: «È stata un'esperienza stupenda che rifarei domattina senza cambiare nulla. Sono soddisfatto di quello che hanno fatto i giocatori. Hanno dato il massimo. Ringrazio Abete, Guido Rossi, tutto il mio staff. Non mi sono mai sentito solo perché attorno a me avevo, i giocatori, lo staff e tanta gente».

In merito alla "buona uscita", aggiunge: «Non c'è alcun riconoscimento economico e non lo voglio. Non è una questione di soldi. Possono far comodo a tutti, ma non è mai stato un mio problema". Il giorno delle convocazioni, quando il presidente mi annunciò la possibilità del risarcimento, io dissi che non c'era bisogno».

Infine, una considerazione su quella che, per due anni, era stata la nostalgia da Lippi: «Se ne parla da due anni. Ognuno ha il suo modo di proporsi alla gente, non sono io a dover insegnare agli altri come comportarsi. Al presidente Abete non ho chiesto se c'è stato un incontro con Lippi. Ognuno è libero di fare quel che vuole, io non discuto i comportamenti degli altri. Non voglio cadere in mancanza di eleganza».