Lutto al Giro d'Italia: cade e muore il ciclista belga Weylandt

lunedì 9 maggio 2011

Wouter Weylandt nel 2007

Tragedia durante la terza tappa del Giro d'Italia. Il ciclista belga Wouter Weylandt è morto dopo essere caduto, per cause ancora da chiarire, vicino ad un tornante, battendo la testa a terra in maniera violentissima. L'incidente è avvenuto sul Passo del Bocco, valico di montagna tra l'Emilia-Romagna e la Liguria.

All'uscita di una curva a 25 chilometri dal traguardo e posta nel tratto finale della discesa, Weylandt si volta per controllare la situazione. A causa di questa distrazione, finisce lungo. Resosi conto della situazione, prova a frenare (sull'asfalto, infatti, dopo l'incidente sono stati rilevati i segni delle gomme) ma è troppo tardi per evitare l'incidente e con il pedale sinistro urta il muretto sul strada. Viene sbalzato dall'altra parte della sede stradale dove, dopo un volo di 15 metri, impatta con il viso contro il muro. Questa rovinosa collisione provoca la morte sul colpo del ciclista.

I soccorsi, che hanno agito tempestivamente per tentare di rianimare l'atleta, non hanno però potuto fare nulla. Weylandt, 26 anni, è morto alcuni minuti dopo. A questo proposito, il responsabile medico della gara, Giovanni Tredici, ha dichiarato ai mezzi d'informazione: «Abbiamo tentato la rianimazione, facendo tutto quello che si doveva fare. Purtroppo, dopo una quarantina di minuti, abbiamo sospeso tutto. Ho avuto il conforto del 118 che ci ha detto che era inutile insistere nella rianimazione. Siamo arrivati immediatamente, eravamo dietro il gruppo, e lo abbiamo trovato in stato di incoscienza con una frattura della base cranica e frontale abbastanza estesa e il massiccio facciale compromesso. Weylandt è stato assistito dai rianimatori al seguito della corsa e nonostante questo soccorso immediato non c'è stato nulla da fare».

I festeggiamenti consueti al termine della tappa sono stati annullati, già prima che fosse diramata la notizia del decesso.

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