Lauro Costa, ex presidente di Banca Marche, nominato cavaliere

venerdì 20 dicembre 2013

Lauro Costa, noto alle cronache fino a poco tempo fa come Presidente dell'istituto di credito Banca Marche, è stato nominato Cavaliere al merito della Repubblica italiana, lo scorso martedì 17 dicembre 2013; la nomina è il premio per la sua gestione della Banca e dell'Unione provinciale agricoltori. La cerimonia è stata effettuata in Prefettura; il Prefetto Pietro Giardina ha iniziato così il suo discorso: Voglio rendere onore a chi riceverà questo riconoscimento per aver eccelso nelle scienze, nelle lettere, nelle arti e nell’economia.

Come sempre questa nomina a cavaliere non è stata isolata, ma effettuata insieme a quelle dei luogotenenti della Guardia di Finanza: Simone Acciarresi, Gianni Capretta, Nicola Centonze, Alfredo Gasparri, Fabrizio Girotti, Ugo Maresi, Giordano Pastocchi; a quelle dei sovrintendenti Gerardo Rizzo e Lamberto Splendiani.

Inoltre sono stati nominati Commendatori dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana i signori Cesare Micheli e Vincenzino Silla.

Alla cerimonia hanno presenziato le autorità pubbliche: presidente del consiglio provinciale Paolo Cartechini, sindaco di Monte San Giusto Mario Lattanzi, sindaco di Sarnano Franco Ceregioli, vice sindaco di Montecassiano Giulio Farina, assessore del Comune di Recanati Armando Taddei, assessore del Comune di Potenza Picena Silvio Calza.

Presso la stampa vi è la convinzione che la nomina a cavaliere di Lauro Costa farà rumore; il suo curriculum non sembra avere la preclarità auspicata: successivamente alle sue dimissioni come Presidente di Banca Marche, avvenute in aprile 2013, quando dichiarò: Da mesi avevamo comunicato a Bankitalia la decisione di andarcene, ma ci siamo dimessi quando abbiamo ritenuto di aver portato a termine la missione di mettere in sicurezza la banca, la banca stessa ha evidenziato perdite per 800 milioni di euro, ed è stata commissariata da Bankitalia già alla fine di agosto 2013; Bankitalia sta altresì sottoponendo lo stesso Costa alle procedure sanzionatorie, mentre il risanamento dell'istituto appare molto difficoltoso, in un momento di crisi economica, non si palesano investitori disposti a sostenere gli aumenti di capitale, necessari ad evitare i licenziamenti di una banca che ha molti sportelli.

Anche la magistratura dorica si sta muovendo per indagare su questo buco di bilancio, e vi sarebbero circa quindici persone iscritte nel registro degli indagati, fra cui amministratori e dirigenti, per i reati ipotizzati di falso in bilancio, false comunicazioni, infedeltà patrimoniale, reati contro il patrimonio.

Specificatamente Lauro Costa ha lavorato molti anni nel consiglio di amministrazione della banca, ed è stato Presidente per ben due volte; la seconda volta è durata solo pochi mesi e lo stesso la ha terminata con le dimissioni presentate alla Banca d'Italia.

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