La Cina accusata di torturare un prigioniero di origine canadese
venerdì 9 febbraio 2007
La famiglia di un cittadino sino-canadese imprigionato in Cina per accuse di terrorismo ha detto che il prigioniero, Huseyin Celil, viene torturato dalla polizia cinese per estorcergli una confessione.
Celil ha la cittadinanza canadese, ma la Cina si è rifiutato di riconoscerla. Funzionari del consolato e il suo avvocato canadesi non hanno avuto il permesso di incontrarlo, mentre sua moglie Kamila Telendibaeva non riesce a vederlo da un anno.
Il ministro degli esteri cinese Jiang Yu ha detto Celil viene trattato secondo le leggi cinesi e che l'aiuto del consolato canadese non può essere ammesso in quanto Celil è un cittadino cinese.
La sorella, la madre e un fratello maggiore di Huseyin Celil hanno detto di avere paura che la polizia cinese li arresti.
La famiglia ha riferito che se Celil, che scappò dalla Cina e ha cercato rifugio a Hamilton, Ontario in Canada, non firmerà la confessione, potrebbe essere «gettato in una fossa e sepolto vivo». Celil era stato arrestato in Uzbekistan nel 2005 ed estradato in Cina. Le autorità cinesi dicono che Celil è membro di un «movimento islamico del Turkestan orientale», che la Cina e gli Stati Uniti considerano un'organizzazione terroristica.
Celil ha dichiarato di essere stato torturato durante un'udienza in tribunale, in presenza di sua sorella e di suo figlio. Funzionari canadesi non sono stati ammessi a presenziare al processo.
La questione Celil ha causato una frizione nei rapporti fra Cina e Canada; il primo ministro canadese Stephen Harper ha ricordato alla Cina la necessità di rispettare i diritti umani. La questione era stata anche riportata durante i colloqui fra Harper e il presidente Cinese Hu Jintao al summit sulla cooperazione economica nell'area del Pacifico tenutosi in Vietnam nel novembre scorso.
Il media canadesi hanno riportato che alcuni funzionari canadesi sono stati inviati in Cina e rimarranno nel Paese.
Il segretario agli affari esteri cinese He Yafei ha affermato che Celil è sospettato di un coinvolgimento in attività terroristiche.