L'UNESCO elogia gli studi sull'arte rupestre di Emmanuel Anati

venerdì 9 ottobre 2008

Emmanuel Anati

Il direttore del settore Cultura dell'Unesco, Francesco Bandarin, ha deciso di riconoscere l'importanza dei lavori effettuati dallo studioso d'arte rupestre Emmanuel Anati a seguito della «qualità della relazione preparata per il World Heritage Centre sull'identificazione dei principali siti d'arte rupestre nel mondo» e «l'importante contributo è un punto di riferimento per qualsiasi futura attività in questo settore».

Il professor Anati, che risiede in Val Camonica, uno dei più vasti poli di arte rupestre a livello mondiale, ha ricevuto il riconoscimendo dopo aver presentato un libro nel quale esprime la sua opinone riguardo l'ultimo decennio di studi dell'arte rupestre e circa il rapporto tra la ricerca e le istituzioni.

«Non ho tenuto la lingua a posto e il mio rapporto critico sullo stato dell'arte rupestre è di certo impegnativo e destinato ai Ministeri della cultura dei 198 Stati membri dell'Unesco e non al grosso pubblico. Una proposta di politica e di strategia pluriennale per l'arte rupestre. Ritenevo che per il mio linguaggio critico mi mandassero al diavolo e invece ho ricevuto un encomio. Nel libro ho tracciato un excursus su circa 700 siti principali dell'arte rupestre nel mondo (sparsi in una sessantina di Paesi), 29 dei quali sono stati iscritti nel patrimonio mondiale. Ho proposto di fare in modo che in 5 anni questi ultimi arrivino a 100, perché sono particolarmente significativi per la storia dell'umanità. Propongo che lo studio dei siti d'arte rupestre debba prendere una direzione organica per cui occorre stabilire regole interne su come procedere».

Francesco Barndarin ha sostenuto le conclusioni di Anati, precisando il «bisogno di rafforzare l'azione internazionale nel campo della documentazione e d'interpretazione dei siti rupestri» e l'importanza di creare una «banca dati internazionale sui siti rupestri, finalizzata a supportare lo sforzo di ricerca ed interpretazione. Si devono accelerare i tempi di iscrizione nella lista dei patrimoni mondiali del sito d'arte rupestre da diverse parti del mondo, supportando gli Stati membri dell'assemblea patrimonio mondiale, nella preparazione delle pratiche di candidatura».

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