L'Onu approva la moratoria sulla pena di morte

martedì 18 dicembre 2007

Con 104 voti a favore, l'Onu ha approvato la moratoria universale contro la pena di morte. Il voto, iniziato alle 16 ora italiana (le 10 a New York) si è concluso in poco meno di due ore, con l'approvazione a larga maggioranza del provvedimento. Al progetto della moratoria hanno partecipato anche, tra gli altri, Brasile, Filippine, Francia, Gabon, Messico, Nuova Zelanda, e Unione Europea.

La moratoria è stata fortemente voluta dall'Italia, che era rappresentata oggi dal ministro degli esteri Massimo D'Alema, il quale ha manifestato forte soddisfazione, augurandosi che si possa raggiungere presto la totale abolizione della pena capitale.

All'iniziativa si sono espressi in modo contrario 54 paesi, mentre 29 hanno scelto la via dell'astensione. I voti favorevoli, rispetto al passaggio in commissione, sono stati 5 in più (104 contro 99). Gli ultimi cinque paesi a votare sono stati quelli di Antigua e Barbuda, Barbados, Singapore e Nigeria, che si sono espressi con un parere negativo alla moratoria, e Messico, che ha invece l'ha supportata.

Pareri concordi, in Italia, da parte delle varie fazioni politiche. Il premier Romano Prodi ha parlato di orgoglio per l'Italia, spiegando che «l’orgoglio dell’Italia è di aver promosso per prima un’iniziativa progressivamente trasformata in una grande coalizione intesa a favorire i diritti dell’uomo». Anche Walter Veltroni e Silvio Berlusconi hanno sottolineato che la votazione di oggi è un successo per l'affermazione dei diritti dei cittadini di tutto il mondo. Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano non ha mancato di manifestare la propria gioia:

« Il successo di questa fondamentale azione è dovuto all'impegno del Parlamento, del governo, del ministro degli Esteri, della Rappresentanza d'Italia presso le Nazioni Unite nonché della società civile italiana, che l'ha sostenuta in tutte le sue tappe. A tutti rivolgo il mio più vivo apprezzamento. Quello di oggi è uno storico segnale che l'organo più rappresentativo delle Nazioni Unite lancia alla Comunità Internazionale, richiedendo agli Stati di sospendere le esecuzioni capitali nella prospettiva dell'abolizione della pena di morte. In questa difficile campagna il nostro Paese ha avuto un ruolo centrale. Per l'Italia la lotta contro la pena di morte è uno dei temi prioritari nel campo dei diritti umani »
(Giorgio Napolitano)

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