Italia: emergenza prezzi benzina: «Oligopolio petrolifero»

mercoledì 8 agosto 2007 «L'innalzamento dei prezzi dei carburanti deriva dall'andamento dei prezzi del petrolio» ma, specialmente, «dal permanere di prezzi alti, come ormai noto può essere attribuito, nella sostanza, principalmente all'esistenza in Italia, di un forte oligopolio petrolifero». Con questa nota Alfiero Grandi, sottosegretario all’Economia, ha in parte giustificato la differenza di 7,4 centesimi di euro nel prezzo della benzina in Italia, rispetto alla media europea.

Il forte divario dei prezzi tra Italia ed estero è oggetto da diversi giorni di polemiche da parte delle associazioni di difesa dei consumatori; non mancano progetti per abbassare il prezzo del carburante, con il ministro allo Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani in prima linea.

Sul fronte delle aziende, l’ENI, l’ex azienda petrolifera di Stato, ha ridotto per la seconda volta in una settimana i prezzi, per un totale di 4 eurocentesimi in meno rispetto ai prezzi precedentemente applicati.

Il barile sulle piazze azionarie

Nel frattempo, le quotazioni del petrolio sulle principali piazze azionarie mondiali sono diminuite di oltre 5 punti percentuali, attestandosi sui minimi da oltre due mesi.

Con una quotazione a circa 71 dollari sul Nymex, il prezzo del greggio sembra sempre più essere determinato dalle speculazioni economiche, più che dai dati sulla produzione.

Il piano ministeriale

Secondo fonti bene informate, inoltre, lo stesso Bersani starebbe per proporre un piano che permetterebbe il taglio delle accise, le tasse sui carburanti che in Italia influiscono sul loro prezzo per oltre il 65%.

Guerra d’Abissinia finanziata dalla benzina

Tra le accise, sono presenti dieci voci che finanziano guerre e crisi finite da decenni e missioni all'estero dei militari italiani. Esse assommano a un totale di circa 25 centesimi per litro, pari a 500 delle vecchie lire (20% circa del prezzo totale). Tra le più notevoli si citano:

Fonti