Italia: Mazara del Vallo, ritrovato nella Thetis il corpo del ricercatore russo disperso nel naufragio

lunedì 6 agosto 2007 È stato individuato, a distanza di tre giorni dall’affondamento della Thetis, la nave del CNR, il corpo senza dell’unico disperso che ancora mancava all’elenco ufficiale, il ricercatore russo Pëtr Mikhejchik, 53 anni. Lo scienziato, al momento dell’affondamento, si trovava nella cambusa e ivi era rimasto intrappolato.

La Thetis, una nave laboratorio del Consiglio Nazionale delle Ricerche, si trovava in navigazione nel Mediterraneo al largo della Sicilia meridionale per effettuare alcuni rilievi sottomarini. Il 3 agosto è stata speronata da un mercantile battente bandiera panamense, la Eleni, in rotta dalla Grecia alla Spagna. Messi in salvo tutti i membri dell’equipaggio, Mikhejchik risultava subito disperso e, man mano che il tempo passava, sempre minori si facevano le speranze di ritrovarlo in vita.

Valeria Maltese, una ricercatrice italiana, ha dichiarato che al momento dello speronamento lei e il suo collega russo si trovavano nel laboratorio. Presumibilmente l’allagamento della nave ha spinto Mikhejchik verso la cambusa, dalla quale sarebbe stato impossibilitato a uscire a causa di suppellettili trascinati dalla massa d’acqua, che avrebbero ostruito le vie di fuga. La nave si trova a 42 metri di profondità, e adesso i sommozzatori, una volta individuato il corpo, stanno cercando di organizzare il recupero in superficie.

Dell’incidente si sta occupando la guardia costiera di Mazara del Vallo (TP) che, su disposizione della procura della Repubblica di Marsala, ha sequestrato la nave subito dopo la collisione. Dopo l’interrogatorio di parte dell’equipaggio della Eleni, compreso il comandante, la nave è stata dissequestrata e ha potuto riprendere il viaggio verso la Spagna. A carico del comandante non vi è ancora nulla di formalizzato, benché si formuli l’ipotesi di incriminazione per naufragio colposo.

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