Italia, Storace attacca Napolitano: è polemica

domenica 14 ottobre 2007

Il Presidente Giorgio Napolitano

Francesco Storace, segretario del neonato partito La Destra, in seguito alla difesa da parte di Giorgio Napolitano verso i senatori a vita (specialmente Rita Montalcini), ha attaccato con parole dure il Presidente della Repubblica Italiana: «Napolitano non può dar lezioni per ragioni che riguardano la storia personale del Presidente che ancora deve farsi perdonare; ma anche per l'atteggiamento nepotistico delle istituzioni e per l'evidente faziosità istituzionale. Napolitano difende chi lo vota contro chi non lo ha votato. E dunque è Napolitano, viste le posizioni che ha assunto, a meritarsi la patente di indegnità. Anche perché si muove a sostegno di una senatrice importante, per la quale il governo nella finanziaria ha stanziato tre milioni di euro 'ad personam'. Nobel o non Nobel, i ricatti sono ricatti. Se dovessi scherzare dovrei considerare improbabile che il Capo della 'casta' mandi i corazzieri a sedare i tumulti a Villa Arzilla».

La condanna è unanime in tutto il centro-sinistra e nell'UDC: spiega il primo a ribattere, Piero Fassino, che giudica quelle di Storace «espressioni vergognose e irresponsabili che squalificano chi le pronuncia». Seguono Angelo Bonelli dei Verdi («vergognose parole fasciste in libertà») e da Oliviero Diliberto (PdCI, «Storace fascista era e fascista resta») che accusano il leader del partito "La Destra" (fondato dopo dissensi in AN con Gianfranco Fini) di estremismo. Aggiunge il Presidente del Senato Marini: «Comportamento assolutamente inaccettabile: affermazioni palesemente ingiuste e assolutamente non veritiere, ha abbondantemente oltrepassato il confine di una corretta dialettica politica» mentre il Presidente del Consiglio Romano Prodi invita l'opposizione a distaccarsi dalle parole di Storace.

Si è aggiunto il candidato favorito alla presidenza del Partito Democratico Walter Veltroni ma anche dall'opposizione il segretario dell'Unione Democratici di Centro Lorenzo Cesa, che ha dichiarato: «Storace dimostra concretamente cosa sia l'estremismo che condiziona la vita politica italiana, e quanto bisogno di moderazione ci sia».

Ribattono anche il Presidente della Camera Fausto Bertinotti, il Ministro degli Affari Esteri Massimo D'Alema ed il Ministro per i Beni Culturali Francesco Rutelli. Secondo il primo «Storace è estraneo allo spirito della Repubblica e le sue dichiarazioni sono incompatibili con la civiltà politica perché il Capo dello Stato conosce i canoni della civiltà e il dettato di questa Repubblica di cui è stato uno dei costruttori. Storace no», secondo il Ministro «la volgarità e al indecenza di quello che ha detto Storace non ha bisogno di commenti», mentre il terzo, concisamente, «Solo due parole: Si vergogni».

Storace si difende dicendo: «Le critiche della casta provocano solo sbadiglio. Se Napolitano mi dà calci io rispondo».

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